A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, in attesa che il Comitato tecnico scientifico si esprima con delle linee univoche e definitive per garantire maggiore sicurezza e prevenzione dai contagi Covid, si continuano ad accavallare i pareri di esperti e scienziati. Tra le tante esternazioni, continuano ad avere ampio spazio quelle del professore Andrea Crisanti, dell’Università di Padova e fautore della strategia dei tamponi di massa. Stavolta il microbiologo è tornato sulla misurazione della temperatura degli alunni da fare in sede di entrata a scuola.
“A mio avviso – ha detto Crisanti – la temperatura sui ragazzi va presa a scuola, non a casa, e andrebbe abbassata, direi a 37,1, per entrare in aula”.
Già nei giorni scorsi, sempre Andrea Crisanti aveva detto: “è chiaro che 37,5 è una soglia del tutto inadeguata per i giovani, andrebbe portata a 37,1 – 37,2 visto che i giovani sono spesso asintomatici”.
Inoltre, per contrastare la diffusione del coronavirus “la febbre va misurata a scuola con strumenti uguali per tutte le scuole. Non credo che le misurazioni in 8 milioni di famiglie possano dare un risultato univoco con misurazioni in bocca, sotto l’ascella…”.
Sulle mascherine da indossare a scuola, il 31 agosto l’esperto ha invece voluto specificare che “sono sicuramente necessarie per i più grandi. Per i piccoli si sa che non è possibile…”.
È dell’ultima ora la notizia che le mascherine potrebbero diventare obbligatorie per tutto il tempo di permanenza a scuola degli studenti delle scuole superiori di secondo grado: anche in questo caso, l’ultima parola spetta al Comitato tecnico scientifico.
I bambini sopra i sei anni – ha detto il segretario della Sip, Società italiana di pediatria, Elena Bozzola – devono indossare la protezione del volto in ambienti chiusi e se saranno portate a scuola. “Importante è che il bambino non si senta spaventato, impaurito o in pericolo indossandola. Prima è bene che i genitori tornino più volte sull’argomento per rassicurarlo”.
Per gli studenti, infine, Crisanti ha specificato che va incoraggiata l’assunzione del vaccino anti-influenzale.
In generale, il microbiologo ha aggiunto che “nelle misure per il ritorno a scuola bisogna evitare di sbagliare due volte. Le misure sono state scelte, ora vanno applicate in maniera rigorosa”.
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