“Di fronte alle sacrosante aspirazioni degli studenti del Genovesi, che reclamano un salto di qualità del nostro sistema-scuola, mi lascia molto perplessa la ritualità di una protesta ad orologeria che rischia di finire nel calderone delle occupazioni pre-natalizie e dunque ad essere ignorata”.
“Certi strumenti di disapprovazione – prosegue la consigliera regionale del Pd – vanno utilizzati con parsimonia: in caso contrario, rischiano di essere banalizzati come accidenti programmati, perdendo così la propria forza intrinseca. D’altro canto, è ora che la scuola si riappropri finalmente del proprio ruolo e della propria sovranità, ritrovando quella fondamentale coesione tra famiglie, insegnanti, dirigenti, politici e amministratori. Appare quanto meno inopportuno, ad esempio, che alti rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale e del Miur, che dovrebbero conoscere più di altri la situazione del Genovesi, organizzino a 50 metri dalla scuola occupata un dotto simposio e soltanto perché costretti finiscano per incontrare la preside del liceo. Un segnale evidente della confusione di ruoli e responsabilità che non fa bene a nessuno.
Solo riprendendo in mano il timone dell’istruzione e dell’educazione pubblica – conclude Angela Cortese – si può colmare quel vuoto nel quale prosperano da una parte le azioni dimostrative degli studenti e dall’altra incursioni dal sapore strumentale di esponenti di diverse istituzioni».
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