Categorie: Personale

No facebook tra prof e alunni?

Scrive il preside Aldo Durì: “trovo insopportabile e disdicevole vedere mescolate, nei profili di alcuni insegnanti sui social network, le amicizie più diverse. Tra i contatti convivono adulti, parenti, adolescenti e studenti che frequentano le classi di quegli stessi insegnanti. Dal punto di vista deontologico è una cosa oscena. Ci sono distanze che vanno rispettate così come la diversità dei ruoli che è necessario mantenere in classe e fuori dalla scuola”.
Durì precisa: “Il professore non è l’amico e non deve essere un confidente ma è soprattutto un docente. Somiglia di più ad una figura genitoriale. Fare confusione in merito alla diversità dei ruoli è un elemento di assoluto disorientamento che può provocare uno scompenso psicologico ai ragazzi. La circolare che ho inviato costituisce un’indicazione di comportamento. Nel momento in cui un professore, a causa di una condotta non conforme alle richieste della scuola, metta a rischio il prestigio dell’istituzione e la sua autorevolezza professionale creando rapporti ambigui, confusi e inopportuni dal punto di vista educativo con i ragazzi, ne risponderà personalmente”.
Il quotidiano di Udine, Il Messaggero Veneto, che riporta la notizia ripresa poi anche da Il Corriere della sera, scrive che Durì sostiene di aver letto più volte, negli ultimi tempi, su Facebook, il più famoso tra i social network, alcuni giudizi imprudenti espressi da insegnanti nei confronti dei colleghi e della dirigenza. 
Si sono verificati episodi a dir poco spiacevoli – conferma il preside – una persona non può scendere dalla cattedra e dare giudizi inopportuni pubblicamente sul preside e sui colleghi. Da un punto di vista deontologico è inaccettabile. Questo mi ha spinto ad intervenire con urgenza. Invito i docenti ad un utilizzo estremamente cauto dell’accesso ai social network diffusi nel web, che sia soprattutto rispettoso delle norme deontologiche professionali e del ruolo di educatore che ogni insegnante riveste. Sconsiglio nel modo più fermo l’apertura del proprio profilo ad amicizie eterogenee, che comprendano contatti privati con alunni, tanto più se minori. Rapporti di amicizia con studenti sono ammissibili solo nell’ambito di gruppi espressamente dedicati all’effettuazione di progetti o ricerche o attività scolastiche”.

Il dibattito, e che dibattito!!, è aperto: sono così tanti gli aspetti in gioco nell’interazione basata sui social network che prima o poi anche la relazione educativa ne sarebbe stata investita.

Aluisi Tosolini

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