Gentile redazione
Ho letto la lettera del collega Giovanni Martinelli, in cui si parla del diritto, per chi si è recentemente laureato, di sostenere il concorso ordinario.
Vorrei però fare una precisazione.
In un passaggio, il collega dice che il concorso ordinario è destinato a chi è neolaureato e a chi ha al massimo due anni di servizio, e che tutti gli altri docenti che invece hanno passato almeno tre anni dietro ad una cattedra hanno già avuto modo di partecipare ad una procedura concorsuale.
Caro collega, proprio come tutti – dai quotidiani al Ministero! – dimentichi che non tutti i docenti con almeno tre anni di servizio hanno avuto modo di sostenere un concorso: al solito, chi si ricorda mai dei docenti delle paritarie? Sembra che la procedura a noi promessa (e bandita!) sia evaporata. Non viene nemmeno più menzionata negli innumerevoli articoli che preannunciano l’imminente sblocco dei concorsi.
Pertanto, noi docenti delle paritarie veniamo trattati esattamente – ed ingiustamente – come i neolaureati, avendo di fatto solo l’ordinario come unica possibilità di stabilizzazione.
Qualcuno prima o poi si ricorderà di noi?
Laura Crema
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