“Una sottocopertura per le materie scientifiche? Non scopriamo l’acqua calda: in Italia mancano docenti di matematica”. L’ammissione è del ministro Stefania Giannini.
A margine degli Stati Generali della Cultura, organizzati dal Sole24ore, il titolare del Miur ha tenuto a dire, difendendo la riforma approvata a luglio, che “i professori di matematica non si producono con una legge”. Il problema cui fa riferimento il ministro è emerso, in particolare, nel corso della scorsa estate, quando in occasione del conferimento dei contratto a tempo indeterminato riguardanti la Fase B del piano di assunzioni previsto dalla Legge 107/15, una delle classi di concorso con più graduatorie esaurite, senza più candidati abilitati, è risultata ‘Matematica’ nella secondaria di primo grado.
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A Viale Trastevere, però, stanno affrontando il problema: “quello che possiamo fare – ha aggiunto Giannini -, e lo stiamo facendo, è individuare il gap. Nell’immediato, agiremo attraverso il concorso che come previsto dalla legge Buona Scuola bandiremo entro il prossimo primo dicembre”, in modo che i vincitori possano insegnare già dal mese di settembre 2016.
Il Miur, inoltre, ha intenzione di agire anche sulle nuove leve. “Per il futuro – ha continuato il ministro – cerchiamo di indirizzare i ragazzi verso le materie scientifiche, sperando che quando poi arriveranno a fine percorso vogliano fare i professori e non altre cose. Per le altre materie, invece, il matching è molto funzionale”.
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