Non si ferma il dibattito sull’obbligo scolastico a 18 anni, grazie a una battuta della ministra dell’istruzione, con la quale ha inteso, di fronte alla probabile riduzione di un anno dei licei, tranquillizzare i circa 45mila prof che verrebbero così licenziati. Infatti non ha tenuto neanche in conto che in questo modo i ragazzi potrebbero avviarsi al lavoro, per causa dell’obbligo, solo con la raggiunta maturità che consente loro anche il voto e i tutti diritti civili.
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A parte i disagi che imporrebbe alle famiglie indigenti, cui sottrarrebbe un possibile reddito del figlio già a 16 anni, il Miur dovrebbe pure garantire “tutto gratis”: dai libri al recupero delle materie, mentre anche la didattica delle superiori dovrebbe essere rivoluzionata e improntata alla “promozione” dell’allievo, come avviene oggi nella scuola dell’obbligo. Ma ha pure scordato Fedeli che per fare una simile operazione occorrono soldi, tanti soldi che i Governi, passati e di oggi, tolgono invece di dare. Una battuta estiva insomma, che i cavalloni autunnali cancelleranno dalla sabbia della battigia.
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