Categorie: Attualità

Oggi si dice buona scuola, domani potrebbe non esserlo

In un articolo sul Corriere, Ernesto Galli Della Loggia scrive: “Che cosa è diventata negli anni la scuola italiana lo si capisce dunque guardando all’Italia di oggi. Un Paese che non legge un libro ma ha il record dei cellulari, con troppi parlamentari semianalfabeti e perfino incapaci di parlare la lingua nazionale, dove prosperano illegalità e corruzione, dove sono prassi abituale tutti i comportamenti che denotano mancanza di spirito civico (dal non pagare sui mezzi pubblici lordare qualunque ambiente in comune)”. Nella trasmissione televisiva su La7 “Servizio pubblico” si assiste a un botta e risposta tra Travaglio e Faraone, dove Marco Travaglio osserva: “Guardando Miseria e Nobiltà si ha la percezione di cosa siano le difficoltà della Sicilia: i partecipanti alla Leopolda siciliana sono quasi come i personaggi del film, persone pronte ad aggrapparsi ad una nuova speranza. Alla Leopolda di Faraone – la Faraona – c’erano gli avanzi delle giunte Cuffaro e Lombardo, giunte cadute per mafia”.

Faraone gli dà del ‘fighetto dell’antimafia’. E aggiunge: “Abbia rispetto per le 6 mila persone che hanno partecipato”. In altri siti come l’Huffigton Post, si fanno precisi riferimenti giudiziari scrivendo: “Prima grana giudiziaria per Matteo Renzi e il suo Pd. Il responsabile del Welfare del partito nella nuova segreteria Davide Faraone è tra gli indagati per peculato per le spese pazze dell’Assemblea regionale siciliana, l’inchiesta sull’uso illecito dei fondi destinati ai Gruppi parlamentari. Al responsabile Welfare Pd sono contestate spese per 3.380,60 euro”.

Fiumi di parole, che scoraggiano anche i lettori più ottimisti sul futuro della scuola italiana perché la buona scuola deve essere prima tutto un’idea. Un’idea forte di partenza su come modellare la persona che si vuole formare, e dunque del Paese che si vuole così contribuire a costruire.

Aldo Domenico Ficara

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