Attualità

Ordinanze su esami di Stato: attesa per il parere della Commissione Cultura della Camera

Riprende nel pomeriggio di martedì 1° marzo presso la Commissione Cultura della Camera l’esame di tre ordinanze ministeriali relative agli esami di Stato; due riguardano rispettivamente le modalità di svolgimento degli esami, la terza concerne la formazione delle Commissioni.

Per quanto riguarda l’esame di Stato del primo ciclo i principali aspetti di deroga rispetto al regime ordinario sono i seguenti: le prove Invalsi non costituiscono requisito di ammissione all’esame e l’accertamento delle competenze relative alla lingua inglese e alla seconda lingua comunitaria verrà effettuato in sede di colloquio anziché nella specifica prova scritta prevista dal decreto legislativo n. 62 del 2017. Inoltre, in base all’evolversi della situazione epidemiologica, sarà possibile anche svolgere in videoconferenza il colloquio previsto nell’ambito dell’esame.

Lo schema di ordinanza sull’esame di Stato del secondo ciclo prevede una prova scritta di lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento e una seconda prova scritta sulle discipline caratterizzanti il percorso di studi, predisposta dalla singola sottocommissione di esame.
Dopo le prove scritte ci sarà poi il colloquio volto ad accertare l’acquisizione, da parte dei candidati, dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline. Allo scopo di valorizzare il percorso scolastico svolto dai candidati, nell’ambito del punteggio complessivamente assegnato all’esame di Stato è stato rimodulato il punteggio attribuito al credito scolastico maturato nel corso del triennio ed è stato conseguentemente ridotto il punteggio da attribuire alle prove scritte.

L’esame delle tre ordinanze si dovrà concludere in settimana ma è probabile che già nella giornata odierna la Commissione provveda ad esprimere il proprio parere.
Nei giorni scorsi la Commissione Bilancio ha dato il via libera ai provvedimenti evidenziando che  nessuno dei tre prevede ulteriori spese per le casse dello Stato.

Reginaldo Palermo

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