Siamo in pieno orientamento per le iscrizioni alle prime classi dell’anno scolastico 2021/2022. Di parte dalle 8:00 del 4 gennaio 2021 alle 20:00 del 25 gennaio 2021 per inoltrare la domanda. Sarà un orientamento particolare, condizionato dal Covid-19, ci saranno degli Open Day a distanza. In alcuni casi non mancano le polemiche per orientamenti politicamente scorretti.
Le iscrizioni saranno online per tutte le classi prime della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado statale. L’adesione alla procedura d’iscrizione online è facoltativa per le scuole paritarie. L’iscrizione si effettua, invece, in modalità cartacea per la scuola dell’infanzia.
Ci sarà tempo dalle 8:00 del 4 gennaio 2021 alle 20:00 del 25 gennaio 2021 per inoltrare la domanda. Ma ci si potrà registrare sul portale dedicato (www.istruzione.it/iscrizionionline/) già a partire dalle ore 9:00 del 19 dicembre 2020. Chi è possesso di un’identità digitale (SPID) potrà accedere al servizio utilizzando le credenziali del proprio gestore e senza effettuare ulteriori registrazioni.
Le iscrizioni si potranno fare soltanto nelle prime tre settimane di gennaio, le scuole avranno due settimane per presentare online il loro PTOF. Le Istituzioni scolastiche stanno organizzando Open Day a distanza per invitare studenti e genitori, sportelli di consulenza per aiutare nelle iscrizioni online. Per la prima volta, a causa del Covid-19, le scuole si trovano ad affrontare la fase dell’orientamento e delle iscrizioni in modalità a distanza.
Fa molto discutere una frase detta da una Dirigente scolastica durante un’intervista giornalistica e riportata dalle agenzie di stampa in queste ultime ore: “col 50% di alunni a scuola, fornendo la scuola di termoscanner e mettendo in opera tutte quelle misure atte a prevenire forme di contagio, nella mia scuola non abbiamo avuto nemmeno un caso“.
La Ds con tale dichiarazione sembra avere voluto rimarcare che il contagio del virus si può evitare se l’organizzazione della scuola, nel rispettare i protocolli di sicurezza, è fatta in modo opportuno. In un momento di orientamento scolastico, dove i dati nazionali dei contagi a scuola affermano un numero altissimo di contagi dentro le scuole, la dichiarazione della Dirigente scolastica ha creato non poco sconcerto. Forse è molto più probabile, sostengono alcuni referenti Covid, che in alcune scuole si è tenuta alta la sorveglianza dei casi sospetti e i referenti Covid hanno fatto il loro dovere nel contattare i responsabili sanitari territoriali per i dovuti riscontri, mentre in altre scuole non è stato fatto altrettanto.
Come abbiamo scritto in un articolo del 4 dicembre, il ritorno a scuola a settembre avrebbe avuto un impatto notevole sull’aumento dei casi di infezione da nuovo coronavirus in Italia, che è possibile quantificare in circa 225.815.
Per quanto riguarda i dati ufficiali registrati all’interno delle scuole, la situazione rilevata al 31 ottobre parlava di circa 65.000 (per l’esattezza 64.980) positivi segnalati da poco più di un terzo delle istituzioni scolastiche italiane. Ma è da ritenere che il dato sia molto superiore, perché non tutte le scuole hanno fatto emergere i propri dati e poi c’è chi ha preferito non fare indagini di rilevamento per scoprire i tanti casi asintomatici che giornalmente popolano le aule scolastiche.
Troppo facile e troppo semplice utilizzare il Covid-19, dramma che sta affliggendo tutto il pianeta, per fare orientamento o dichiarazioni avventate del tipo: ” nella mia scuola non ci sono casi di contagio”.
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