Mentre prosegue la mobilitazione dei movimenti ambientalisti per salvare l’orsa Jj4, si è ormai diffusa una psicosi verso questo animale che coinvolge anche le scuole. La tragica morte di Andrea Pepi, qualche settimana fa, ha innescato una polemica sulla gestione degli orsi in Trentino.
Da qui i dubbi dei genitori di alcuni studenti dell’istituto Marie Curie di Cernusco sul Naviglio che, come riporta La Repubblica, dovranno affrontare una gita di tre giorni in Val di Non, che prevede l’esplorazione in sicurezza di territori sconosciuti (orienteering).
Ma i genitori, come detto, non ci stanno, e giudicano poco prudente un’esperienza di questo genere, con i ragazzi nel bosco a coppie di due, nei luoghi vicini a dove è avvenuto l’incidente. Secondo i genitori, i propri figli potrebbero non sentirsi tranquilli in quei luoghi e non godersi la gita.
Preoccupazioni sottoposte al preside che ha risposto prontamente con una circolare. Secondo quest’ultima e le informazioni acquisite dai comandi della compagnia dei carabinieri e dal distretto forestale di Cles veniva escluso “ragionevolmente l’annullamento delle attività previste poiché il territorio in questione, essendo in Val di Non e non in Val di Sole, è interessato con probabilità bassissima dalla presenza di animali pericolosi e i comandanti hanno escluso rischi significativi”. Nella circolare si spiega come nelle ore diurne è improbabile che vengano aggrediti gruppi di persone e docenti e istruttori monitoreranno gli studenti che non verranno mai lasciati soli.
Il viaggio dunque si farà, poiché non ci sono ragionevoli motivi per annullarlo. Senza obbligo di attività, ma con l’alternativa di trascorrere l’intera gita in albergo.
“Non possiamo pensare che un bosco sia un luna park in cui possiamo andare in giro tranquillamente. Bisogna convivere con la natura e convivere significa assumersi qualche rischio, bisogna usare delle cautele”. Ad affermarlo, nel corso della diretta della Tecnica della Scuola dedicata alla Giornata mondiale della Terra, è stato Luciano Di Tizio, presidente di WWF Italia, che ha commentato la vicenda di Jj4, l’orsa che ha ferito mortalmente un giovane e che potrebbe ora essere abbattuta.
“In quel caso specifico – ha detto Di Tizio – era una mamma orsa con dei cuccioli: non sappiamo cosa è successo, probabilmente ha interpretato in qualche modo un pericolo per i suoi cuccioli e li ha difesi, può succedere”.
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