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Oxfam Italia: indagine sulle disuguaglianze prima e durante la pandemia

Oxfam Italia ha pubblicato in questi giorni il rapporto sugli effetti derivati dallo shock pandemico sulle condizioni economiche e non solo delle famiglie italiane. Si tratta di un’analisi quantitativa e qualitativa, una fotografia dell’estremizzazione territoriale delle vulnerabilità lungo molteplici dimensioni del benessere individuale, come dicono i ricercatori nell’introduzione del prezioso lavoro di ricerca. L’indagine ha visto l’impegno degli operatori dei Community Center e la collaborazione di partner locali e della Diaconia Valdese. Si tratta di un lavoro che nelle intenzioni di Oxfam e dei suoi partner vuole far riflettere sulla necessità di interventi adeguati e coerenti in risposta ai bisogni di lungo corso, soprattutto su quelli emersi per effetto della pandemia. Nella situazione straordinaria di emergenza, che è cominciata a partire dal mese di febbraio 2020, soprattutto con l’introduzione da parte del governo di misure restrittive, l’impatto che questo ha avuto sulle opportunità lavorative e sulla capacità reddituale di ampi strati della popolazione, ha fatto sì che molte famiglie italiane si siano trovate nella condizione di dover far ricorso a tutte le risorse economiche messe da parte, per far fronte alla caduta di reddito e mantenere uno standard di vita adeguato. Più del 15% degli intervistati ha parlato della riduzione drastica dei propri redditi, anche oltre il 50%.
Il focus della ricerca è sulle ineguaglianze sociali, economiche e tutto ciò che da questo deriva e pertanto nella parte conclusiva Oxfam propone una serie di raccomandazioni di policy che a livello nazionale sono di prioritaria importanza per incidere sulle cause strutturali delle disuguaglianze.

Oxfam nel mondo

La ricerca in Italia è collegata all’indagine di più ampio respiro condotta in tutto il mondo, che ha rivelato come il virus abbia colpito un mondo già profondamente diseguale, in cui un piccolo gruppo di oltre 2.000 miliardari possiede più ricchezza di quanta ne potessero spendere in mille vite, in cui quasi metà dell’umanità è costretta a tirare avanti con meno di 5,50 dollari al giorno, in cui, per 40 anni, l’1% più ricco ha guadagnato più del doppio del reddito della metà inferiore della popolazione globale. In Italia è emerso che il 10%, in termini patrimoniali, della popolazione possiede oltre 6 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione.
La salute, l’accesso a un’istruzione di qualità, la disponibilità di una abitazione adeguata, le incertezze connesse alle condizioni del lavoro, il grado di riconoscimento da parte della collettività del proprio ruolo e delle proprie aspirazioni sono determinanti imprescindibili di una vita dignitosa e libera da disagio per ciascuno, sottolinea il gruppo di ricerca di Oxfam Italia, che non si distanzia, pur con le dovute differenze, da una situazione globale.

Soluzioni

Seppure con estremo senso di realtà, Oxfam Italia suggerisce alcune soluzioni possibili per affrontare le vulnerabilità e i divari crescenti a seguito della pandemia, in diversi ambiti. Al centro delle proposte, non solo rafforzare la portata redistributiva del sistema nazionale di imposte, dare potere al lavoro, ma anche investire in un’istruzione pubblica di qualità e nel contrasto alla povertà educativa. Il lavoro di ricerca della seziona italiana della nota onlus internazionale, sostiene in maniera forte che la spesa pubblica per l’istruzione va aumentata, per cui per contrastare la povertà educativa si dovrebbe prevedere il miglioramento delle strutture scolastiche e una migliore gestione del tempo scuola, un incentivo all’innovazione didattica e pedagogica, il rafforzamento dell’istruzione professionale, la creazione di zone di educazione prioritaria tra le aree a maggior incidenza di abbandono precoce, il potenziamento delle comunità educanti (reti di istituti scolastici e altre realtà educative/formative territoriali extrascolastiche).


A questo si collega il monito di Oxfam affinché si provveda a favorire la mobilità intergenerazionale, che possa creare le condizioni di una maggiore uguaglianza di opportunità, tra cui proprio l’accesso all’istruzione di qualità, consentendo ai giovani di avere la possibilità di rafforzare il proprio grado di concorrenza nei settori meno competitivi, laddove il differente background sociale, a parità di istruzione, è più persistente.
Per saperne di più Microsoft Word – Disuguitalia_2021_FINAL.docx (oxfamitalia.org)

Carmelina Maurizio

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