I 900 studenti del noto liceo milanese hanno messo sotto esame i 90 loro insegnanti e a ciascuno hanno assegnato un giudizio in riferimento a domande come: Si rivolge in maniera esplicitamente o implicitamente offensiva nei confronti degli studenti?. Oppure: Adotta atteggiamenti vendicativi e persecutori? E ancora: Nell’assegnare i voti, adotta discriminazioni in base al sesso, all’orientamento politico e a simpatie personali?
Sotto giudizio pure la disponibilità e le capacità didattiche, fra chiarezza nelle spiegazioni e abilità nel mantenere vivo l’interesse degli studenti, compresa la ‘professionalità’: È puntuale nel presentarsi alle lezioni? Da uno a cinque, la scala dei voti.
I giudizi formulati dai ragazzi, dopo la loro elaborazione da un comitato democraticamente eletto in assemblea, verranno consegnati a ciascun professore in busta chiusa per evitare, come successe anni addietro, risentimenti allorchè i risultati furono affissi in bacheche e al pubblico esame.
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