Una Panchina Rossa a Catania per sensibilizzare contro il femminicidio.
A Piazza Gandolfo, nei pressi della Stazione Centrale, è stata presentata l’iniziativa volta a ricordare le donne uccise da mariti, fidanzati e compagni. Una panchina rossa come il colore del sangue versato dalle donne vittime di violenza.
A dare le ultime pennellate martedì mattina gli studenti del Liceo Artistico “Emilio Greco” di Catania, il vice sindaco Marco Consoli, il capo di gabinetto, Beppe Spampinato, il presidente della Prima Circoscrizione, Salvo Romano, il vice della Quarta Circoscrizione, Maria Grazia Felicioli e altri consiglieri di circoscrizione.
La Panchina Rossa vuole rappresentare un luogo di incontro e di confronto per riflettere ogni giorno su un fenomeno drammatico e inaccettabile, ma, purtroppo, in costante crescita negli ultimi anni.
Presenti alla cerimonia Giovanna Zizzo e Vera Squadrito, mamme rispettivamente di Laura Russo e Giordana Di Stefano, vittime di femminicidio, uccise rispettivamente a 11 e 20 anni, che hanno portato la loro testimonianza di dolore e sconforto, ma allo stesso tempo di grande speranza affinché certi episodi non accadano, intervenendo ai primi campanelli d’allarme: “Il fenomeno è ormai una triste realtà contemporanea che continua a riempire le pagine di cronaca nera. Si tratta non solo di casi isolati, ma molto spesso rappresentano una visione culturale sbagliata – spiegano -. Bisogna fare molto a livello di formazione. Vogliamo una seria prevenzione da iniziare fin dai banchi di scuola. Una corretta educazione di genere per instillare nell’animo dei discenti, il significato del rispetto per la persona. Manifestazioni come questa di oggi, della panchina rossa – concludono – sono molto importanti. Ma allo stesso tempo occorrono leggi adeguate a combattere il fenomeno”.
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