Non hanno convinto le motivazioni espresse dal sottosegretario Gabriele Toccafondi, sui 500 milioni di euro ceduti dallo Stato per le scuole paritarie.
Per Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, si tratta di un atto incomprensibile.
“E’ inaccettabile come, in una situazione di profonda precarietà del sistema d’istruzione pubblica nel nostro paese – ha detto il rappresentante Uds – la priorità del Ministero dell’istruzione sia quella di continuare a finanziare le scuole paritarie”.
“Viviamo in un paese – ha continuato Manfreda – che non garantisce ancora un reale sistema di diritto allo studio per tutti gli studenti, a prescindere dalla loro provenienza socio-economica. Un sistema d’istruzione che invece che aggregare e avvicinare i giovani alla conoscenza e all’istruzione, li allontana con sistemi didattici obsoleti e un sistema di valutazione che non fa altro che mettere in competizione. Il sistema d’istruzione non statale si basa soprattutto sulle rette che le famiglie versano”.
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Ora, ha detto ancora il coordinatore Uds, “continuare a finanziare cospicuamente questo sistema, che nella maggior parte dei casi si caratterizza come sistema che tende a conferire il diploma anche senza aver realmente raggiunto dei livelli d’istruzione positivi, togliendo così la possibilità di ulteriori finanziamenti alle scuole pubbliche, è per noi una tendenza che va assolutamente capovolta, soprattutto se la mole del finanziamento in questione supera di gran lunga la disponibilità di un fondo fondamentale come quello per il Diritto allo studio, istituito dai recenti decreti legislativi della 107, pari a 30 milioni”.
Per il leader dell’Unione degli Studenti, quindi, “serve un pesante ripensamento del modello d’istruzione nel nostro paese e che ad un ripensamento teorico vada necessariamente affiancato un piano nuovo e più strutturato di finanziamenti”.
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