Precari

Pas e precari con 36 mesi di servizio, perché non è giusto spostarli di regione

Riceviamo e pubblichiamo da una lettrice una proposta da sottoporre al Miur e ai sindacati di categoria sulla gestione dei precari inseriti nelle graduatorie d’Istituto, in vista del tavolo tecnico previsto per martedì 11 giugno che dovrebbe definire la gestione dei prossimi Pas abilitanti e possibili spostamenti di regione dei candidati rispetto alla collocazione attuale in graduatoria d’Istituto.

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Al ministro Marco Bussetti e ai sindacati presenti martedì al tavolo delle trattative per decidere il destino dei precari con 36 mesi di servizio si chiede di rispettare le graduatorie di istituto già pubblicate al fine del percorso PAS + RUOLO per evitare uno spostamento di docenti ai fini della continuità didattica da regione e regione e per evitare che venga dispersa l’esperienza maturata all’interno dei percorsi riconosciuti dal SISTEMA SCOLASTICO NAZIONALE (iefp o paritarie).

A tale proposito, si ricorda che ci sono docenti che hanno acquisito un punteggio misto e ora vantano esperienza decennale ricoprendo i primissimi posti delle graduatorie di istituto. Questi docenti potrebbero vedersi sorpassati da insegnanti di altre regioni d’Italia o che hanno molta meno esperienza (ad esempio da febbraio a giugno per 3 anni in scuola statale e non da settembre a giugno o agosto).

Chi occupa la parte alta delle graduatorie di istituto ha gestito negli anni classi intere da settembre a giugno o con cattedre annuali (al 31 agosto) nella scuola statale, percorsi iefp (finanziati e controllati dalle Regioni con fondi che partono da Roma) e nelle scuole paritarie.

Come sostiene la Costituzione questi docenti hanno uguali diritti e uguali punteggi, per questo parimenti vanno inseriti nella fase di stabilizzazione. Non basta il Pas senza alcun subordine, ma stabilizzazione senza subordine.

Il tempo è tiranno, a settembre migliaia di cattedre saranno scoperte, non ha senso fare nuove graduatorie, basta utilizzare quelle in essere già verificate a tempo debito dalle segreterie scolastiche e che, dunque, non sarebbero oggetto di ricorsi.

Non ha senso caricare di ulteriore lavoro le segreterie scolastiche già impegnate nelle operazioni di conclusione dell’anno scolastico, nel concorso dirigenti, dsga e nell’aggiornamento delle graduatorie Ata.

La macchina sarebbe pronta, basta offrire la stabilizzazione a chi viene chiamato a settembre dalle scuole per una supplenza al 31 agosto e, a seguire, al 30 giugno, dopo che sono naturalmente esaurite in quella regione le gae, graduatorie del concorso 2016 e 2018 (grme).

La soluzione è più semplice del previsto, senza possibilità di ricorsi e di dispendio economico da parte dello Stato.

Sara Carnelos

Redazione

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