“Invertire la rotta e investimenti per motivare gli insegnanti, puntando sulla qualità dell’insegnamento con un rafforzamento del sistema di valutazione INVALSI e INDIRE e incentivi sia ai dirigenti scolastici sia agli insegnanti per cui si prevede un premio economico annuale per chi abbia raggiunto i migliori risultati”.
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“Priorità nei prossimi 5 anni è realizzare un “piano d’investimenti in capitale umano, possibile solo con la riduzione del debito pubblico e l’eliminazione delle spese inutili. Per la ricerca e l’Università si prevede di continuare il censimento promosso dall’ANVUR per valutare i prodotti di ricerca e si punta a incentivare gli investimenti dei privati anche con agevolazioni fiscali”.
Questo per sommi capi il piano programmatico di Scelta Civica per la scuola che però, col passaggio dei suoi senatori nell’accampamento democratico di Renzi, rimarrà residuato bellico, ma senza il pericolo che possa esplodere perché non interessa a nessuno e men che mai al Pd che ha ben altro armamentario.
Sicuramente il pensiero va alle popolazioni che hanno votato nelle ultime elezioni politiche il partito che fu del senatore Mario Monti: da chi si sentiranno oggi rappresentati?
Alla squagliata della neve, si vedono i buchi: nel caso di Scelta Civica non si scorgono nemmeno quelli.
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