In una nota Francesca Puglisi, responsabile Pd Scuola, dichiara: “Chiediamo al Ministro Profumo di non minimizzare l’allarme lanciato dalle province italiane per la riapertura dell’anno scolastico. E’ a carico delle province italiane non solo la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole superiori, ma anche la loro illuminazione e riscaldamento e diversi servizi essenziali per i ragazzi con disabilità. Il dissesto finanziario degli enti locali a seguito dei tagli ad esercizio finanziario già inoltrato, costituirebbe una vera e propria disarticolazione dello Stato e il venir meno di servizi e diritti fondamentali. Attendiamo dal Ministro azioni per salvaguardare il diritto ad una scuola pubblica di qualità, che significa anche per gli studenti, poter contare su docenti idonei ad insegnare le materie per cui sono abilitati”.
E Fioroni: “Invito il ministro Profumo a non liquidare troppo in fretta l’allarme delle Province sul rischio di non poter riaprire le scuole a settembre per i tagli operati nella spending review.
Consideri il ministro che le decine di migliaia di edifici scolastici, ultimo presidio dello Stato nei piccoli Comuni e soprattutto in quelli di montagna e delle isole minori, hanno costi non standardizzabili e il tagli o lineare, unito al mancato rifinanziamento della messa in sicurezza degli edifici scolastici, a oggi può impedire la corretta gestione e manutenzione degli impianti.
Per questo ho anche presentato un’interrogazione parlamentare urgente ma mi auguro che il ministro risponda soprattutto con i fatti.”
A loro risponde Borghesi, (Idv):
“Basta con i difensori a oltranza della lobby dei costi della politica. Chiunque conosca le competenze delle Province sa che l’apertura dell’anno scolastico non dipende certo dalle loro attività che, in materia, sono assolutamente residuali. Ancora una volta é un tentativo della casta di salvare se stesso”.
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