Da aprile ci sarà un nuovo meccanismo di perequazione delle pensioni al costo della vita stabilito con l’ultima legge di Bilancio.
L’Inps, con una circolare applicativa, ha reso noto le ultime novità.
L’adeguamento all’inflazione, provvisoriamente fissato in un aumento dell’1,1%, sarà pieno solo per le pensioni fino a tre volte il minimo (circa 1.522 euro al mese).
Per quelle di importo superiore sono previste sei fasce di incremento: dal 97% dell’inflazione per gli assegni compresi fra 3 e 4 volte il minimo (2.029 euro) fino al 40% per le pensioni più ricche, quelle superiori a 9 volte il minimo (4.569 euro).
Il nuovo sistema di perequazione resterà in vigore fino al 2021.
Il taglio andrà da meno 5 euro mensili per pensioni di 2.300 euro lordi a 16 euro per quelle da 3.500 mila euro e via a salire, fino a raggiungere anche i 45 euro per importi elevati. Per un totale di circa 2,2 miliardi di euro di risparmi per le casse pubbliche nel triennio.
L’introduzione del nuovo meccanismo di rivalutazione ha comportato il ricalcolo delle pensioni che, in occasione del consueto rinnovo generalizzato, erano state inizialmente rivalutate secondo i criteri previgenti (legge 23 dicembre 2000, n. 388; circolare INPS 27 dicembre 2018, n. 122).
Sul sito istituzionale www.inps.it sarà disponibile il certificato di pensione.
Il servizio è utilizzabile dal titolare della prestazione con le ordinarie credenziali di accesso.
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