I lettori ci scrivono

Pensioni e docenti, alcune riflessioni e un appello a Fedeli

Sono un’insegnante della scuola secondaria di 1° grado e mi chiamo Anna Lisa Tesoriero.

Ho presentato, come tanti altri miei colleghi e colleghe, domanda per l’Ape Sociale nella prima tornata del 15 luglio 2017 e in data 30/11/2017 ho ricevuto risposta positiva da parte dell’INPS che mi ha riconosciuto il diritto al prepensionamento perché ho 64 anni di età, 36 anni di servizio e assisto un familiare con handicap grave.

Sembrerebbe tutto a posto, per l’INPS sarei già in pensione dal 1° agosto 2017, senonché nella legge di bilancio non è stata presentata alcuna normativa o emendamento che consenta al personale della scuola, destinatario della comunicazione INPS, di cessare dal servizio anche in corso d’anno, in deroga all’unica data che fissa la data di cessazione per il personale della scuola unicamente al 1° settembre.

A tutt’oggi il MIUR, d’intesa con l’INPS-D.C. Pensioni, non ha ancora fornito indicazioni specifiche al riguardo lasciando me e molti altri colleghi nel dubbio e nell’incertezza e temendo che i nostri diritti rimangano solo sulla carta. Solo agli insegnanti non viene riconosciuto un diritto a cui, per l’INPS e per la legge, avrebbero diritto e restano fuori dai benefici dell’Ape sociale a differenza di molte altre categorie di lavoratori. In altre parole una beffa e un diritto violato.

Noi docenti chiediamo, con la massima urgenza, l’emanazione di una norma ad hoc per sopperire a questa grave mancanza e per non ripetere errori già fatti in passato che non tennero in conto della peculiarità della nostra categoria.

Desidero porLe alcuni semplici quesiti:

  1. Come e quando potrò andare in pensione se il MIUR non ha ancora fornito indicazioni specifiche o prodotto interventi normativi ad hoc?
  2. Cosa intendono fare Lei e il Ministero che dirige per porre fine a questa palese ingiustizia?

Certa di un Suo autorevole intervento, La ringrazio e Le porgo i miei più distinti saluti.

Anna Lisa Tesoriero

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