Mancano ancora 18 giorni per compilare e inoltrare la domanda di pensionamento per docenti e Ata. Il tutto deve essere fatto tramite il sistema informatizzato delle Istanze OnLine del Ministero entro e non oltre il 21 ottobre 2022.
Docenti e Ata con almeno 20 anni di contributi, raggiungendo i 67 anni di età anagrafica entro il 31 agosto 2023 andranno in pensione d’ufficio, se invece raggiungessero i 67 anni di età anagrafica entro il 31 dicembre 2023 andranno in pensione solo a domanda.
La pensione di vecchiaia spetta anche a chi, svolgendo mansioni gravose, ha compiuto 66 anni e 7 mesi al 31 dicembre 2023 , purchè in possesso di un’anzianità minima contributiva di 30 anni al 31 agosto 2023. Nel caso appena specificato la pensione è richiesta a domanda.
In pensione anticipata, quindi a prescindere dall’età anagrafica, ci vanno le donne con 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva minima entro il 31 dicembre 2023 e ci vanno anche gli uomini con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva minima entro il 31 dicembre 2023. Bisogna aggiungere che l’Amministrazione ha l’obbligo di collocare a riposo il dipendente, che abbia raggiunto i requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne, 42 anni e 10 mesi per gli uomini), al compimento del limite ordinamentale per la permanenza in servizio, ossia a 65 anni entro il 31 agosto 2023.
Lo strumento della pensione anticipata spetta anche alle donne, il sistema si chiama “Opzione donna”, con anzianità contributiva minima 35 anni e con un’età anagrafica 58 anni. In tal caso l’assegno pensionistico verrà conteggiato per intero col sistema contributivo.
Restano valide le procedure di pensionamento di quota 100 per chi entro il 31 dicembre 2021 aveva compiuto 62 anni di età e 38 di contributi e di quota 102 per chi entro il 31 dicembre 2022 avrà compiuto 64 anni di età e 38 di contributi di anzianità.
Con il nuovo Governo che vedrà anche la Lega farne parte, non sappiamo se ci saranno novità sulla riforma delle pensioni. Salvini aveva parlato di quota 41 da introdurre immediatamente per eliminare la legge Fornero o ridimensionarla. Nel caso in cui dovessero esserci novità sulle pensioni, in gennaio o febbraio 2023 ci sarà un’ulteriore finestra per le istanze di pensionamento di docenti e Ata. Per cui se nella legge di bilancio 2023 ci dovessero essere delle novità sulle pensioni, non è da escludere la riapertura dei termini per le domande di pensionamento.
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