Lo afferma il Codacons, commentando l’aumento delle ore lavorative da 18 a 24 ore settimanali per gli insegnanti italiani, proposto nella Legge di Stabilità, che sta provocando la rivolta dei professori in tutta Italia.
L’Associazione spiega che la balzana novità voluta dal Ministro Profumo è in netta contrapposizione con l’art. 36 della Costituzione che afferma: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”. Sulla base di tale principio, quindi, non è pensabile incrementare le ore di lavoro di una categoria mantenendo però bloccato il suo stipendio. Non solo.
L’articolo della Costituzione in questione assume nel diritto vivente un valore di precettività e immediata applicabilità ai rapporti contrattuali, come fonte del diritto assoluto del lavoratore. Il Codacons annuncia quindi fin da ora una battaglia legale per ottenere l’annullamento dell’incremento delle ore lavorative per gli insegnanti, provvedimento che, se diventerà effettivo, verrà impugnato nelle opportune sedi giudiziarie. I docenti di tutta Italia – prosegue l’associazione – potranno unirsi e partecipare al ricorso collettivo di cui il Codacons si farà promotore.”
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