I lettori ci scrivono

Perché il servizio da precari nelle paritarie non vale?

Buongiorno, mi presento sono Manuela, anzi Maestra Manuela, fiera ed orgogliosa di esserlo, e per questo non permetterò a questa assurda situazione di affievolire la mia passione!

Ho sempre insegnato ai miei alunni che le difficoltà vanno affrontate e ora sarò io stessa a dimostrarglielo! Vi racconto brevemente la mia storia.

Ho conseguito il diploma magistrale nel luglio 2001 e dal settembre dello stesso anno ho iniziato a lavorare nelle scuole per potermi pagare gli studi. Ho conseguito una laurea triennale in scienze e tecniche psicologiche dello sviluppo e a seguire una laurea specialistica in psicologia entrambe all’università degli studi di Pavia.
Nel 2008 ho iniziato a lavorare presso una scuola pubblica primaria paritaria, dove per 10 anni ho accompagnato ben due cicli come insegnante prevalente, il che vuol dire che ero la loro maestra unica, ho insegnato loro matematica, italiano, storia, scienze, geografia, arte dalla prima alla quinta e non solo, perché quando si trascorre così tanto tempo con bambini così piccoli prima ancora dei contenuti disciplinari si cresce insieme a loro, si condividono con loro gioie e problemi e li si aiuta ad affrontarli.

Nel corso di questi anni di insegnamento ho approfondito ulteriormente la mia formazione conseguendo un Corso di perfezionamento sui disturbi specifici di apprendimento e un master di primo livello sempre sulle tematiche di bisogni educativi speciali presso l’universita cattolica del sacro cuore di milano.

La scorsa estate, salutati i miei “grandoni” di quinta ecco arrivare la chiamata, per scorrimento delle graduatorie, per un posto di ruolo alla scuola pubblica statale… non lasciavo nulla di incompiuto… era il momento giusto!

È vero la mia posizione era con riserva, ma da lì a poco doveva arrivare il CONCORSONE a sanare questa situazione.
Invece no … ecco la sorpresa che come un fulmine a ciel sereno ancora oggi proprio non riesco a spiegarmi.
Per accedere a questo concorsone occorre avere due annualità di servizio presso la scuola pubblica statale.
La motivazione? Ad oggi ancora nessuno ce lo ha spiegato anche perché gli anni svolti presso la scuola pubblica paritaria verrebbero poi valutati dal concorso stesso, ma allora perché non danno diritto di accesso? Trovo sia una discriminazione senza precedenti e che non farà altro che incrementare il numero di precari, addirittura farà diventare precario chi non lo è mai stato!

Ho posto il quesito a diversi politici, mi sono sentita dire LEI HA RAGIONE, COMPRENDO LA SUA POSIZIONE e persino NON È LO STATO CHE DEVE RIMEDIARE SE UN DOCENTE SI DIMETTE DALLA PARITARIA NELLA SPERANZA DI POTER ESSERE MESSO IN RUOLO NELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE.

Allora mi chiedo perché mi avete chiamata? O meglio CI AVETE CHIAMATE?
Ebbene sì, questo non è un singolo caso, ma siamo migliaia in questa condizione! Maestre che hanno persino già superato l’anno di prova o lo stanno attualmente affrontando.
E ricordo che se non avessimo accettato il posto di Ruolo, saremmo state DEPENNATE dalle Graduatorie. Possiamo chiamarla LIBERTÀ DI SCELTA?

Recentemente Papa Francesco ad un gruppo di 500 bambini delle periferie di Roma e Milano ha detto di non dimenticarsi mai delle loro maestre, perché sono le radici della nostra cultura, radici che daranno fiori e frutti.

Io sono certa che quei bambini che ho seguito nella scuola pubblica paritaria non si dimenticheranno mai di me, ma ora che per lo Stato non sono più idonea per i bambini della scuola pubblica statale, con cui attualmente mi relaziono e che dal prossimo anno dovrò lasciare come potranno ricordarsi delle loro maestre se ogni anno sono costretti a cambiarla?

La continuità didattica e formativa dei nostri bambini caro Stato quando la prenderete in considerazione?

Nonostante questa ghigliottina che ormai pende sulle nostre teste continuiamo ad entrare in classe ogni mattina sorridendo ai nostri alunni, perché questo per noi non è lavoro, ma passione e noi al benessere dei nostri alunni ci teniamo! E voi?

Manuela Cervati

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