Pescara: “inaccettabile rischiare la vita a scuola!”

Oggi all’Istituto alberghiero De Cecco di Pescara durante il normale svolgimento delle lezioni un pezzo di intonaco si è staccato dal soffitto di una classe, ferendo due studenti che ora si trovano in ospedale in attesa di essere visitati.

“È la seconda volta che proprio in quella classe cade un pezzo di intonaco. Non è possibile che un avvenimento così grave possa accadere e ripetersi nel tempo. La scuola dovrebbe essere anzitutto un posto sicuro e non una fonte di pericolo per le studentesse e per gli studenti. Sono anni che denunciamo le condizioni fatiscenti dei nostri istituti ma le risposte sono sempre state insoddisfacenti e i fondi minimi” – dice Aksel Nikaj, coordinatrice del collettivo studentesco Pescara. – “Pretendiamo un sopralluogo delle autorità interessate in tutte le scuole di cui abbiamo documentato problemi strutturali e dei veri piani di investimento da parte delle autorità locali e nazionali.”

“Quanto successo a Pescara” – afferma Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – “è uno dei tanti casi di condizioni edilizie indegne che ci vengono segnalati da ogni parte d’Italia, in particolare dalle scuole del Sud. È inaccettabile che il governo continui anche di fronte a questi tragici avvenimenti a ripetere i propri slogan millantando un impegno che si discosta nella realtà dai tempi e dai finanziamenti previsti. Pretendiamo i 13 miliardi di euro necessari per intervenire concretamente, come stimato dalla Protezione Civile, nonché la reale operatività dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica”.

“Non siamo più disposti ad entrare a scuola correndo il rischio di mettere a repentaglio la nostra incolumità.” – conclude Lampis – “Esprimiamo vicinanza ai due studenti rimasti feriti dal crollo. All’inadeguatezza delle risposte del governo contrapporremo la nostra denuncia tramite la campagna nazionale sull’edilizia scolastica “A misura di studente” non solo per pretendere la messa in sicurezza e la messa a norma degli edifici scolastici, ma anche per esigere edifici scolastici realmente inclusivi che consentano un miglioramento dell’offerta formativa e della didattica, nonché l’avvio di meccanismi di riappropriazione dell’ambiente scolastico e di riqualificazione territoriale su tutto il territorio nazionale. Basta slogan fatti sulla nostra pelle! Esigiamo risposte e interventi immediati!”.

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