Piccole scuole crescono: a Lucca niente zaino e lezioni di gruppo

In attesa di una ridefinizione nazionale delle lezioni scolastiche, come annunciato dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, che anche nei giorni scorsi ha ribadito che dovremmo abbandonare l’idea dei banchi di formica e del docente che spiega da dietro la cattedra, sono i singoli istituti a sperimentare – avvalendosi dell’autonomia scolastica – modalità e strumenti innovativi in aula.
Una dei queste esperienze è stata ripresa il 26 ottobre da una troupe del Tg2, per un servizio che andrà presto in onda. Si tratta della scuola primaria di S.Pietro a Vico, in provincia di Lucca, dove da quest’anno dirigente e docenti hanno attivato il progetto “Senza Zaino per una scuola comunità”. Il posto dello zaino, tanto osteggiato dagli ortopedici perché facilitatore di scoliosi e problemi alla schiena, viene preso da una leggera cartellina con lo stretto necessario per fare i compiti a casa.
L’iniziativa scolastica prende le mosse da un’esperienza promossa alcuni anni fa da Comune di Lucca, Regione Toscana, Istituto regionale ricerca educativa (Irre) e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. In questo modello didattico l’insegnante gioca un ruolo di supporto all’attività didattica, che passa dalla ridefinizione degli strumenti e degli ambienti dove si svolge l’attività di apprendimento.
Stop, quindi, alle classiche lezioni frontali fatte dall’insegnate seduto dietro la cattedra, ma gruppi di lavoro dove i bambini interagiscono in modo interdisciplinare.
Forse non sarà la scuola del futuro: il modello va sicuramente affinato e migliorato. Però certe iniziative non si possono che apprezzare: è grazie alla loro sperimentazione che si comprenderà su cosa insistere e cosa tralasciare.
Alessandro Giuliani

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