Il Miur lavora alla richiesta della Lega Nord di inserire nei documenti per l’iscrizione del figlio a scuola, di una postilla a garanzia che le loro firme non vengano utilizzate per autorizzare corsi non volutili.
“L’iniziativa – spiega Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord – risponde alle preoccupazioni dei tanti genitori che temono l’inserimento a loro insaputa di insegnamenti ispirati alla cosiddetta teoria del gender, pur in presenza di ripetute rassicurazioni da parte del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sull’assenza nella legge 107 (Buona scuola) del rischio di promozione dell’”indifferentismo sessuale” nelle aule scolastiche.
Dubbi legati al possibile utilizzo improprio della terminologia ambigua presente al comma 16, relativo alle attività formative sull’”educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”. Con il pretesto del contrasto al bullismo, l’impressione è che si apra spazi a progetti con finalità diverse. Da qui – conclude Pittoni – la nostra iniziativa”.
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