Discipline di combattimento (lotta o pugilato), di racchette (tennis o tennistavolo o badminton) di squadra (calcio, pallavolo, basket e pallamano); sport “artistici ed estetici”: danza e ginnastica, queste le proposte del neo Ministro dello sport Josefa Idem. In altre parole si propone alle scuole attività sportiva per tre ore alla settimana, 108 in un anno e una conoscenza progressiva e obbligatoria dello sport.
La campionessa olimpica di Sydney 2000 individua gli ingredienti per svolgere al meglio il mandato per cui è stata incaricata: “Servono la grinta e la fiducia nei propri mezzi, l’immagine di quello che vuoi creare, un approccio innovativo e di ricerca: dallo sport impari a ragionare sui sistemi: lo sport è un metodo e il successo è una questione di metodo.
E così mi comporterò”. Si ricorda che lo Spiegel, in un articolo di Fabian Reinbold, saluta con una certa soddisfazione l’inclusione di Josefa Idem nel governo Letta, infatti, l’autore enfatizza i successi agonistici dell’atleta, mettendo anche a fuoco il lato più politico della Idem, e il delicato ruolo che si ritrova a occupare. Il suo Ministero delle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili, continua il giornale tedesco, “è una combinazione inedita e una posizione interessante, perché in Italia sport e politica sono spesso intrecciati in maniera bizzarra.
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