Sono una giovane docente con 3 anni di servizio, e vorrei dire la mia riguardo al tema che sta monopolizzando, oramai da mesi, l’attenzione del mondo del precariato: il concorso scuola.
Sono anni che attendo queste prove concorsuali, e non vedo l’ora di poterle affrontare a testa alta, comunque vadano.
Ho una gran voglia di dimostrare il mio valore rispetto alla Scuola, ai ragazzi, ma anche ai miei colleghi con 10 anni di esperienza, i quali invece pretenderebbero una poco ammirevole “sanatoria”. Io stessa durante gli anni di precariato non sono stata valutata da nessuno, e quindi reputo più che giusto dover dimostrare le mie competenze e conoscenze, se voglio una cattedra a vita nella Scuola.
Quindi, esorto i miei colleghi più anziani a prendere in mano i libri piuttosto che lamentarsi per partito preso, anche perché il precariato è una scelta consapevole, visto che si firma un contratto a tempo determinato.
Dimostriamo quanto valiamo in sede di concorso, lo dobbiamo ai nostri alunni.
Silvia Mari
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