Categorie: Personale

Presidi sul piede di guerra: contrari a valutazione e alle molestie burocratiche

E’ rottura fra Governo e dirigenti scolastici. I tasti bollenti sono la valutazione dei Ds, le reggenze e l’eccessiva burocratizzazione del sistema scuola.

Nei giorni scorsi il presidente ANP Giorgio Rembado, ha proclamato lo stato di agitazione in tutt’Italia, si legge su Il Fatto Quotidiano, minacciando di bloccare gli istituti.
“Abbiamo fatto più di novanta assemblee in tutt’Italia a cui hanno partecipato – spiega il vice presidente Mario Rusconi – più di 2.500 colleghi. Sto ricevendo parecchie adesioni questo mi fa pensare che la protesta sarà massiccia”.

Al centro della questione, come già detto, i presidi si oppongono alla valutazione che li riguarda, sottolineando ancora una volta che la prossima estate si rifiuteranno di stare in ufficio per adempiere alla funzione della chiamata diretta e non accetteranno più alcuna reggenza.

In merito alla valutazione il vice presidente dell’Anp chiarisce: “Noi non siamo mai stati contrari in maniera ideologica ma non vogliamo questo tipo di valutazione.Quali sono i parametri che vengono considerati? Il numero di alunni promossi? Non possono certo essere questi i criteri”.

{loadposition carta-docente}

I dirigenti scolastici parlano chiaro e non le mandano a dire al Governo, che non aveva previsto la linea rigida dei presidi: “Da oggi comincia una stagione nuova. La misura è colma e il nostro senso di responsabilità, di cui a lungo si è abusato, non è più sufficiente ad arginare la collera”, scrive apertamente Rembado.

L’intenzione dei presidi è anche quella di rifiutare nuovi incarichi a titolo gratuito o di dimettersi da quelli precedentemente presi.
Inoltre, l’ANP fa sapere anche che i dirigenti scolastici non forniranno
alcun dato già in loro possesso, mettendo un freno alle richieste immotivate di monitoraggio e di rivelazione, specie quelli che riguardano i test Invalsi, che ogni anno richiedono dati ai presidi che in realtà sono già noti all’Istituto:“Ora basta con queste molestie burocratiche! Le incombenze che ci sono affidate oltre ad essere sproporzionate rispetto al nostro ruolo spesso ci costringono – racconta Rusconi – a fornire numeri al ministero che sono già in loro possesso”.


In generale, dalla presidenze delle scuole italiane non sono state viste molto di buon occhio la mancata estensione del bonus 500 euro ai presidi, anziché ai soli docenti, ma anche l’ingresso gratuito nei musei.

{loadposition facebook}

Fabrizio De Angelis

Articoli recenti

GPS 2024/2026 arrivata l’ora della verità. Le ultime notizie sulla presentazione delle domande

Nell’appuntamento di oggi con la rubrica di consulenza scolastica, il prof. Lucio Ficara risponde ad alcune domande sulle graduatorie…

15/05/2024

Ilaria Salis andrà ai domiciliari, accolto ricorso della docente arrestata in Ungheria candidata alle elezioni europee

Oggi, 15 maggio, il tribunale collegiale di Budapest ha deciso la concessione degli arresti domiciliari per la…

15/05/2024

Indicazioni nazionali, la riforma non riguarderà le materie scientifiche. Manzi (Pd): l’autonomia dei docenti è rischio

“Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara avrebbe istituito una commissione per la revisione delle indicazioni nazionali e delle linee guida…

15/05/2024

Personale ATA terza fascia: domande dal 28 maggio al 28 giugno, l’annuncio di Flc Cgil in attesa del decreto

Nel corso dell’incontro politico sulle GPS che si è tenuto nella tarda mattinata di oggi,…

15/05/2024

Adolescenti in ansia? Soffrono della sindrome dei “bravi bambini” per colpa dei genitori. Le parole di Stefania Andreoli

Si continua a parlare di giovani, di famiglie e di educazione. Cosa c'è che non…

15/05/2024

Percorsi abilitanti conclusi novembre, prossimo concorso a dicembre: Frassinetti alla Camera e l’ultima nota del Mur

Oggi, 15 maggio, la Commissione Cultura alla Camera ha svolto interrogazioni a risposta immediata su…

15/05/2024