Prof alternativi, portano due classi a visitare i ‘no Tav’ in Valle di Susa: sconcerto e sostegno

Può essere definita “sconcertante” l’iniziativa di due docenti di religione che, per far rendere conto i propri studenti delle forti tensioni che stanno contrassegnando la costruzione dell’alta velocità nei pressi del confine italiano, e soprattutto per toccare con mano il fenomeno sociale e politico di opposizione, hanno organizzato una visita scolastica davanti all’area del futuro cantiere del Tav di Chiomonte (Torino), in Valle di Susa? Secondo Stefano Esposito, parlamentare torinese del Pd, sicuramente lo è. Tanto che l’esponente del Partito democratico ha scritto una lettera di proteste al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, per denunciare il fatto verificatosi il 23 dicembre scorso.
Esposito ha riferito nella missiva che a fare da ‘Cicerone’ agli studenti –
due classi del liceo “Lorenzo Federici” di Trescore Balneario, in provincia di Bergamo – non c’erano solo i due insegnanti, ma anche un consigliere comunale di Villarfocchiardo (Torino), personaggio definito da Esposito “pluridenunciato per atti illegali commessi in questi mesi contro il cantiere“, insieme a un gruppo di militanti No Tav.
A sconcertare – si legge nella lettera scritta da uno dei più fervidi – non è il fatto che i militanti No Tav mettano a disposizione anche delle scolaresche il loro zelo missionario ed il loro instancabile impegno propagandistico, bensì che possa essere promossa ed autorizzata una gita didattica in un luogo dove da mesi si commettono reati, dove centinaia di agenti sono stati feriti e contusi in occasione dei ripetuti assalti al cantiere, consentendo a personaggi ritenuti responsabili di atti illegali di fare ‘lezioni’ contro lo Stato e le istituzioni italiane ed europee“.
Secondo il parlamentare del Pd gli insegnanti non avrebbero dovuto permettere di far recare i giovani in un luogo così pericoloso: per questo motivo “sono stati denunciati dalle forze dell’ordine per inosservanza dell’ordinanza del Prefetto che vieta la circolazione nell’area circostante il cantiere. Portare degli studenti, peraltro minorenni, a violare un’ordinanza prefettizia e ascoltare ‘sermoni’ contro lo Stato – conclude Esposito – non ha nulla a che vedere con l’approfondimento del fenomeno sociale e politico dell’opposizione alla Tav, ma si è trattato di una grave strumentalizzazione delle scolaresche“.
La questura, però, avrebbe negato che i due insegnanti siano stato formalmente denunciati. E nel frattempo non sono mancati messaggi di sostegno e consenso per la loro singolare iniziativa: quasi tutti sostengono che la scelta fatta dai due prof di religione non può essere condannata. La libertà di insegnamento, come di portare i propri studenti in un luogo piuttosto che in un altro, non ha nulla a che vedere con le prese di posizione e gli idealismi. Indubbiamente, ognuno ha le sue ragioni. Il dibattito è aperto.
Alessandro Giuliani

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