“Basta chiamarli tagli, preferisco si usi il termine spending review. E comunque dopo l’annuncio dei primi 30 mln di euro di misure di austerity, che avrebbero coinvolto nel 2012 gli Enti di ricerca nazionali, la norma è stata cancellata con un emendamento in Senato”. Dopo le accese polemiche che hanno seguito un possibile e poi scongiurato ridimensionamento dei finanziamenti agli enti di ricerca, a inizio luglio, nel decreto sulla Spending review, Profumo ricorda di avere già incontrato i responsabili degli Enti coinvolti, riferendo che ”insieme abbiamo concordato di pianificare un percorso concertato per condividere i sacrifici tra i vari istituti”.
Il ministro quindi annuncia che “nel mese di settembre ci incontreremo di nuovo per avviare un processo per decidere dove intervenire. Il nostro ministero deve dare il suo contributo al Paese che si trova in seria crisi economica. Penso che gli effetti di questa spending review sulla ricerca siano tollerabili, se si considera che il totale dei fondi del Miur per la ricerca sono pari a 7 mld di euro. Ma abbiamo bisogno di definire quale istituto di ricerca può dare il maggior contributo. E dobbiamo riconsiderare il modello di management della ricerca nel nostro Paese e puntare ad una maggiore efficienza”. Soprattutto, aggiunge il ministro, mirando a drenare più fondi dall’Europa.”
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