Categorie: Handicap

Pronto il ricorso collettivo nazionale per il sostegno

“Abbiamo raggiunto quasi 1.000 adesioni in tre settimane, ma prevediamo di raccoglierne moltissime altre”: così la mamma di due bambini con grave autismo, entrambi iscritti alla scuola dell’Infanzia. È stata lei a lanciare l’iniziativa: “Solo dalla Valle d’Aosta, finora, non ci sono giunte adesioni. Le altre regioni sono tutte presenti all’appello: segno che il problema è fortemente sentito dalle famiglie e che l’iniziativa, così com’è pensata, viene incontro alle esigenze di tutti”.
SuperAbile mette online il ricorso collettivo non più ai singoli Tribunali regionali, ma per la prima volta alla Magistratura civile.
Un ricorso “per discriminazione”, che chiama in causa il ministero dell’Istruzione e, in caso di vittoria, promette risultati più stabili e certi. “I ricorrenti, in caso di successo, avranno assicurate le ore di sostegno richieste per l’intero ciclo scolastico e non per il solo anno in corso”.
Ma il grande vantaggio del ricorso nazionale è quello economico: “Più numerose sono le adesioni, minori sono le spese legali previste. Un ricorso singolo al Tar può arrivare a costare 4.800 euro, come mi ha recentemente riferito una mamma romana. Noi abbiamo stabilito un tetto massimo di 200 euro: ogni partecipante, indipendentemente dalla regione di appartenenza, verserà la stessa quota”. Certo, far partire una macchina di questo genere non è un’impresa facile: “Si tratta di un’operazione molto farraginosa – spiega Santina – ma io sono disposta ad affrontare le difficoltà che incontreremo, perché siamo arrivati all’esasperazione”. Un’esasperazione che si è alimentata anno dopo anno, per difendere i diritti dei figli. “I pesanti tagli degli ultimi anni hanno portato alla riduzione progressiva delle ore di sostegno. I miei figli, che hanno entrambi problemi psichici molto seri, da due anni hanno solo 11 ore settimanali di sostegno. Circa 2 ore al giorno, quindi”. E nelle altre ore? “Li riporto a casa, come fanno moltissime famiglie. Mi rendo conto che è un errore, perché significa fare il gioco del ministero e della scuola: ma l’alternativa è lasciarli a scuola abbandonati a loro stessi. E’ vero che le scuole subiscono a loro volta questa situazione: ma ci sono direttori intelligenti, che consigliano alle famiglie di fare ricorso; altri invece che alzano proprio un muro con le famiglie”.
La macchina, intanto, è partita, le adesioni stanno arrivando tramite Facebook e via mail: “Credo che ogni famiglia con un ragazzo disabile vorrebbe fare ricorso, ma finora solo pochi ci sono riusciti: un po’ per i costi, un po’ per le competenze e l’organizzazione che un’azione legale comporta. Aspetteremo l’inizio della scuola per chiudere le adesioni, perché tanti hanno ricevuto promesse per quest’anno: sicuramente non saranno mantenute, ma è giusto che possano verificarlo. Entro metà ottobre metteremo insieme tutti gli incartamenti e speriamo che, in un paio di mesi, l’iter si concluda. Per dicembre, quest’incubo potrebbe essere finito!”. Per informazioni e adesioni, è attivo l’indirizzo ricorso.collettivo@gmail.com. (cl)

Redazione

Articoli recenti

La Corte di Cassazione (marzo 2024) conferma che la Carta Docente (500 euro) spetta ai precari: come richiederla

Con la nuova decisione del 24 marzo 2024, la Corte di Cassazione ha confermato la…

29/04/2024

Concorso docenti di religione cattolica, bandi in arrivo: bozze presentate ai sindacati il 30 aprile

Nel pomeriggio di domani, 30 aprile, la Fgu/Snadir è stata convocata dal Ministero dell’Istruzione e…

29/04/2024

Graduatorie III fascia Ata, nomine rischio per il 2024/25: forti contestazioni

Il parere del CSPI del 26 aprile 2024 anche se obbligatorio ma non condizionante, sta…

29/04/2024

Sistemi scolastici: la differenza tra Oriente e Occidente

Ho studiato, per curiosità professionale, alcuni sistemi scolastico-universitari orientali: che differenza rispetto a quelli occidentali!…

29/04/2024

Franco Di Mare, il suo appello anni fa: “Sostenere i docenti, una vita piegata sui libri e il peggiore stipendio d’Europa”

La notizia è esplosa ieri: il giornalista Franco Di Mare, 68 anni, ex inviato di…

29/04/2024