Categorie: Personale

Ptof, in molti istituti siamo alla bagarre

Il Miur aveva visto bene nel concedere una proroga per l’approvazione del Ptof di 75 giorni rispetto alla data del 31 ottobre prevista dalla Legge 107.

Ma alla resa di conti, la decisione non è servita a molto. Perché lo stesso ministero dell’Istruzione, come abbiamo già spiegato in un altro articolo, ha illuso le scuole promettendo loro indicazioni precise su come formulare il nuovo Piano dell’offerta formativa, da spalmare su tre anni. Per poi tirarsi indietro, all’ultimo momento, pochi giorni fa, sostenendo che sarebbe stato più utile preparare documenti programmatici di “ampio respiro”, non ingabbiati all’interno di indicazioni rigide imposte dall’amministrazione centrale.

Così le scuole, che aveva raccolto i materiali testuali in attesa di collocarli nel modello ministeriale, si sono dovute arrangiare: alcune sono riuscite a redigere il Ptof comunque in modo più che dignitoso (soprattutto quelle dove si sono costituire commissioni ad hoc, che hanno a loro volta affidato le sezioni ai vari esperti interni agli istituti); altre scuole, purtroppo la maggioranza, si sono ritrovate a ricomporre il puzzle di argomenti (organizzazione scolastica, progetti, organici, organico potenziato, ecc.) in pochissimi giorni e senza le indicazioni del Miur, che avrebbero fatto da “collante”, che attendevano da settimane.

Con il risultato che i documenti giunti agli organi collegiali per l’approvazione definitiva, come previsto dal punto 4 del comma 14 della L. 107/15 (“Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d’istituto”), sono stati di svariata tipologia. Le cronache scolastiche narrano di collegi dei docenti costretti ad approvare dei Ptof composti da improbabili “copia e incolla”. Con informazioni in gran parte derivanti dal Pof annuale, approvato quello sì ad ottobre, ma nemmeno troppo aggiornate. Come la presenza nel Ptof dei componenti del Consiglio d’istituto del triennio passato o di progetti nel frattempo cassati.

In alcuni casi, Collegio dei docenti e Consiglio d’Istituto sono stati chiamati ad approvare il tutto addirittura sulla “fiducia”, visionando pezzi di Ptof e altri ancora in via di compilazione finale.

 

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Ancora più imbarazzante è stata la presa in carico del documento in seno a diversi Consigli d’istituto, come già riportato. Perché nella stragrande maggioranza dei casi, per via delle delle festività natalizie che hanno riavviato l’attività scolastica la settimana scorsa, i genitori e il personale Ata (alle superiori pure gli studenti) facenti parte del Consiglio d’Istituto hanno potuto visionare l’ultima versione del Ptof solo nel corso di questa settimana (spessissimo nelle ultime quarantott’ore).

Con il risultato che laddove hanno riscontrato inesattezze o programmazioni non condivisibili, si sono ritrovati immediatamente a dover fare i conti il dirigente scolastico. Il quale ha detto più o meno espresso loro questo concetto: il documento non è modificabile, perchè non ci sono i tempi per riportarlo in Collegio dei docenti. Provocando tra i consiglieri una serie di reazioni e discussioni che i lettori possono immaginare.

Laddove, sempre a quanto ci risulta, il Consiglio d’Istituto si è invece imposto sul dirigente, deliberando di apporre sostanziali modifiche al documento, il capo d’Istituto non ha potuto fare altro che prenderne atto e riconvocare per la prossima settimana un nuovo Collegio (anche perché la scadenza reale per la presentazione del Ptof è quella del 21 gennaio, visto che il giorno dopo verrà “presentato” alle famiglie in corrispondenza dell’avvio delle iscrizioni al nuovo anno scolastico).

Ora, la domanda sorge spontanea: servirà questa “lezione” ad evitare che all’inizio del prossimo anno scolastico, quando la scadenza dovrebbe essere confermata al 31 ottobre, si ripeta la stessa spiacevole situaizone? Perché, questo lo dice sempre la Legge 107, annualmente gli istituti saranno chiamati ad approvare eventuali aggiornamenti al documento, triennale sulla carta ma modificabile per ogni novità o esigenza scolastica sopraggiunta.

 

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Alessandro Giuliani

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