Momenti di imbarazzo durante una delle conferenze di servizio convocate dall’Usr del Lazio, per la domanda di una dirigente scolastica.
Nella mattina del 2 una dirigente appartenente ad un importante sindacato confederale avrebbe affermato – grosso modo – che essendo la 107 una pessima legge non va applicata.
Affermazione che potrebbe essere comprensibile se fatta in un dibattito politico o sindacale ma che suona un po’ strana se pronunciata da un dirigente che avrebbe invece il dovere di applicare le leggi dello Stato.
Di opposto tenore è stata invece la frase pronunciata il gorno successivo da una dirigente di Pomezia che, rivolgendosi al tavolo della presidenza dove erano seduti i funzionari dell’Ufficio Regionale, la chiesto: ‘Ma quando mandiamo via i sindacati dalla scuola?’.
Curiosamente la sortita della d.s. di Pomezia è caduta completamente nel vuoto.
C’è chi dice che il silenzio starebbe ad indicare l’imbarazzo di funzionari e dirigenti scolastici di fronte ad una affermazione evidentemente paradossale (i sindacati possono anche non piacere ma sono organizzazioni riconosciute dalla stessa Costituzione che ne prevede l’esistenza all’articolo 39).
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Immediata la replica e la protesta dell’Unicobas che cosi commenta il silenzio in cui è caduta la domanda della dirigente: “Si tratta forse di un generale ‘silenzio-assenso’ delle ‘istituzioni, nonché di tutti i presidi della provincia? La nostra non è una domanda retorica, perché riteniamo davvero preoccupante che nessuno, neppure di ‘striscio’, abbia richiamato quel rispetto che lo Statuto dei Lavoratori impone (‘sed lex, dura lex’) verso la libertà associativa e le organizzazioni sindacali, peraltro richiamato direttamente nella Carta Costituzionale e principio-cardine di qualsiasi stato di diritto”.
Ma perchè la dirigente si è lasciata scappare una così imbarazzante domanda-affermazione?
Il fatto è che nella sua scuola, anche a seguito di una netta presa di posizione delle RSU e di molti docenti che fanno riferimento proprio all’Unicobas, il comitato di valutazione non è stato proprio costituito perchè nè il collegio dei docenti nè il consiglio di istituto hanno designato i propri rappresentanti.
A Pomezia, insomma, l’aria è pesante ma invocare pubblicamente la cancellazione dei sindacati non serve certamente a rasserenare il clima. Anzi, ci sembra davvero un bel metodo per alimentare il fuoco.
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