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Rdc, chi vuole essere navigator? 60mila domande per 6mila posti. I requisiti

Mercoledì 6 sono partite le operazioni per l’inoltro della domanda per ottenere il reddito di cittadinanza, la misura “bandiera” del Movimento Cinque Stelle.

Una delle figure chiave è quella del navigator che avranno il compito di accompagnare i beneficiari del Reddito di cittadinanza nel loro percorso di ricerca del lavoro.

Secondo le ultime ultime stime, il governo si aspetta 60mila candidati per i 6mila posti da navigator, assunti da Anpal Servizi.

Navigator, prevista una prova scritta preselettiva

Un test costituito da 100 quesiti a risposta multipla (con 4 alternative di risposta) sui seguenti argomenti:

  • Cultura generale;
  • Test psicoattitudinali;
  • Logica;
  • Informatica;
  • Modelli e strumenti di intervento di politica del lavoro;
  • Reddito di cittadinanza;
  • Disciplina dei contratti di lavoro;
  • Sistema di istruzione e formazione;
  • Regolamentazione del mercato del lavoro;
  • Economia aziendale.

L’azienda che si aggiudicherà la gestione dovrà predisporre una batteria di 1.500 quiz vertenti su questi argomenti e metterla a disposizione dell’ANPAL.

Navigator, quali laurea per partecipare al concorso

In base a quanto a quanto previsto dal Decreto Legge 28 gennaio 2019 n.4 pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 23 del 28 gennaio 2019, infatti, sono stati stanziati per l’ANPAL, Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, fondi per l’avvio della selezione e formazione dei navigator pari a 500 miloni, di cui 200 milioni di euro per il 2019, di 250 milioni di euro per il 2020 e di 50 milioni di euro per il 2021.

In attesa del bando, secondo le ultime indiscrezioni, servirà avere la Laurea Magistrale (Scienze Politiche, Giurisprudenza, Economia, Psicologia, Scienze della Formazione) e almeno 4 anni di esperienza nel settore della consulenza per il lavoro.

Ci sarà una prova preselettiva e un esame orale che serve a capire il grado di conoscenza su  normative vigenti in riferimento a benefici, incentivi e sussidi di disoccupazione, ivi comprese le differenze in campo regionale e territoriale; conoscenza tecnica e giuridica delle normative sul lavoro; saper valutare le competenze professionali di chi sigla il Patto per il Lavoro; conoscenza delle dinamiche del mercato del lavoro in Italia in modo tale da essere in grado di incrociare domanda ed offerta di lavoro.

Una volta completate le assunzioni, fase che dovrebbe concludersi tra maggio e giugno, per le nuove figure scatterà un periodo di formazione di 6-8 mesi.

La loro retribuzione dovrebbe aggirarsi intorno ai 30mila euro lordi, circa 1.800 euro al mese più bonus legati alle assunzioni procurate.

Il contratto di lavoro sarà di 2 anni dopodiché scatterà l’assunzione a tempo indeterminato.

Andrea Carlino

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