In Commissione Istruzione pubblica, beni culturali la senatrice Elena Donazzan (Fratelli d’Italia), in audizione al Senato interviene sul tema della riapertura scuole, puntualizzando cosa manca ancora e cosa va potenziato in funzione ormai del prossimo avvio di anno scolastico, a settembre; e non manca di contestare l’operato della ex ministra Azzolina specie in relazione alle difficoltà di interlocuzione con la Conferenza delle Regioni, laddove, afferma la Senatrice, il dialogo con il ministro Patrizio Bianchi è ad oggi più sereno ed efficace.
Riferendosi al lavoro della commissione Istruzione, coordinato dall’assessora della Regione Toscana Alessandra Nardini, che ha portato alla stesura dei protocolli di sicurezza ancora in vigore, la senatrice Donazzan afferma: “Si è trattato di un lavoro alquanto complesso, nel quale si è dovuto trovare la sintesi tra situazioni diverse e tra coloro che devono amministrare delle pratiche più che delle questioni di tipo teorico. Tuttavia, sebbene i territori fossero molto difformi e con contagi diversi, gli obiettivi erano i medesimi: cercare di mettere meno pressione possibile sulle scuole e aprire in sicurezza. Ma non sono mancate le criticità – aggiunge – dato che l’allora ministra Azzolina ebbe con noi delle difficoltà di interlocuzione.”
E parla dei due grandi nodi irrisolti con i quali dovremo fare i conti anche a settembre 2021.
“I trasporti restano uno dei grandi nodi non risolti. Anche in Regioni come la mia, i trasporti tornano ad essere un grande problema, che resta sul tavolo. Come lo affrontiamo in funzione del prossimo anno scolastico? Altro tema: l’organico. Non è possibile ripartire nell’a.s. 2021/2022 con le stesse modalità dell’a.s. 2020/2021, quando la messa in organico dei docenti non è avvenuta nei tempi giusti. I più fragili, i disabili, che hanno pagato il prezzo più alto della pandemia, non possono subire un continuo cambio di docenti. Non è un problema di coloritura politica. Con il ministro Bianchi il rapporto è molto più efficace e sereno. Non dobbiamo arrivare a ridosso dell’apertura dell’anno scolastico con le stesse criticità.”
Infine, conclude con una richiesta: “Cosa pensiamo noi della riapertura? Pensiamo che bisogna chiedere un puntuale monitoraggio di ciò che è avvenuto nelle scuole in termini di contagi, o perchè sia di conforto o per ragionare in maniera diversa.”
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