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Riccardo Muti: “Ripensare l’insegnamento della musica a scuola. Giovani? Pronti a formazione ambiziosa a cui non si punta”

Il direttore d’orchestra Riccardo Muti, intervistato ai microfoni de La Stampa, ha discusso in merito alla formazione dei giovani, alla cancel culture, all’insegnamento della musica a scuola. Ecco le sue parole.

“Cancel culture? Dobbiamo consegnare il passato com’è stato”

“Imbiancando ciò che è sporco, non aiutiamo i giovani. A loro dobbiamo consegnare il passato così com’è stato, affinché possano correggerlo a me un mondo che cambia i libretti delle opere e che vive di slogan sembra un mondo terrificante”.

E, sulle giovani generazioni: “Sento da tempo il bisogno che hanno di recuperare umanità, incontro, bellezza. Sento che sono pronti a un’offerta culturale migliore, a una formazione più ambiziosa, e però nessuno ci punta. Anzi. Ci raccontiamo ancora la favoletta del dare al gregge quello che vuole il gregge, nonostante il pubblico dia puntualmente prova di volere ciò che gli diamo”.

Insegnamento della musica a scuola, cosa non dovrebbe includere secondo Muti

“Bisogna ripensare completamente l’insegnamento della musica a scuola. Le dico cosa non serve e fa soltanto danni:
il solfeggio per imparare a suonare uno strumentino; far cantare Fratelli d’Italia; far ascoltare il Va pensiero. Bisogna
prendersi la briga di insegnare l’ascolto, e avere il coraggio di far capire che costa fatica”, ha aggiunto, in merito alla musica insegnata a scuola.

Educazione musicale per tutti?

Potrebbe presto essere riproposto il progetto sull’educazione musicale per tutti, da insegnare partire dalla scuola dell’Infanzia attraverso docenti specializzati: la proposta era stata presentata ai Ministeri di competenza nel 2020 e rilanciata nel febbraio del 2022 dagli insegnanti della Scuola di Musica Fiesole, a due passi da Firenze, durante l’iniziativa conclusiva per il centenario della nascita del violinista Piero Farulli.

All’evento era presente anche Gianni Letta, ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei governi Berlusconi, che nell’occasione spese parole importanti per affermare che l’importanza “dell’educazione musicale fin da bambini”.

Per il progetto di educazione musicale nelle scuole dell’infanzia lanciato “riprenderemo presto lo stesso percorso che avevamo iniziato col Governo precedente”, ha detto il 1° dicembre 2023 lo stesso Gianni Letta, nominato presidente onorario della Scuola di musica di Fiesole, a margine della presentazione della borsa di studio biennale per un giovane violista italiano.

“Il progetto è bellissimo – ha detto Letta -, è nato da un convegno straordinario, perché per la prima volta ha messo a confronto non solo i musicologi o i musicisti, ma una serie di discipline per far capire e dimostrare l’effetto che la musica può avere in tutti gli ambiti della vita sociale, del progresso del paese, dell’armonia di della vita di una comunità”.

Redazione

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