Gent.mo dott.,
nell’affrontare la programmazione e l’organizzazione del prossimo anno scolastico 2021-2022 molti dei Consigli di Istituto che coordiniamo e rappresentiamo si sono trovati di fronte a notizie di ulteriori tagli e riduzioni di sezioni e di personale. Ci è stato anche comunicato che non esiste al momento alcuna certezza che nei mesi prossimi verrà rinnovato l’incarico al personale docente e ATA cosiddetto ‘covid’, che nell’anno durissimo che ora volge a termine, ha dato nei nostri Istituti un contributo fondamentale alla sicurezza di tutti, consentendo l’attuazione di provvedimenti che si sono rivelati indispensabili al fine di limitare i contagi.
Queste notizie dunque ci sorprendono e ci allarmano. Alcune famiglie a queste novità stanno reagendo con comprensibilissima inquietudine e con vive proteste. Nonostante infatti si stia osservando in queste settimane un calo considerevole dei decessi e dei ricoveri per infezione da covid-19 è indiscutibile che il virus circoli ancora in Italia così come in più parti del mondo, e se anche i progressi della campagna di vaccinazione in corso inducono a essere maggiormente speranzosi per il futuro, è ancora incerto quale esattamente sarà la situazione dell’epidemia in autunno e troppe sono le variabili ancora sconosciute, troppe le incognite per poter pensare, come tutti pure ci augureremmo, a una ripresa dell’anno scolastico che veda la pandemia ormai definitivamente alle spalle.
Ci domandiamo: in questo contesto è saggio e prudente andare incontro
al prossimo anno scolastico con personale nuovamente ridotto e con classi più affollate? e nel caso fossimo in ottobre di nuovo di fronte a un peggioramento dell’emergenza sanitaria, ci sarebbe il modo di reperire in tempi stretti personale che garantisca classi meno gremite, adeguati
scaglionamenti in entrata e in uscita e un efficiente protocollo di sanificazione? si pensa forse di affidarsi alla sola didattica digitale integrata in caso di nuove emergenze? non è bastata l’impreparazione scontata all’inizio della pandemia, e non sono bastate tutte le sue dolorose
conseguenze?
Al di là di tutto questo, quand’anche ci fosse ragione di sperare e immaginare un inizio di nuovo anno scolastico alleggerito dalle preoccupazioni causate dall’epidemia, è giusto riproporre alle
famiglie – chiediamo – il volto di un’amministrazione scolastica che taglia e riduce personale e servizi? Maggiore disponibilità di personale, assegnazione definitiva dei docenti entro l’inizio dell’anno scolastico, spazi più ampi, classi meno affollate e più vivibili nonché una maggiore
attenzione alle problematiche delle scuole localizzate in aree geografiche svantaggiate, sono nei desideri di tutti, specialmente adesso che dei tagli su sanità e sistema scolastico stiamo duramente scontando gli effetti. Proprio adesso che lo Stato può approfittare di fondi ingenti per potersi risollevare dopo la pandemia, ci presentate disinvestimenti e contrazioni di classi e personale?
Dovremmo forse contentarci dei fondi concessi per il Piano Estate?
La preghiamo di far Sue queste nostre riflessioni e di provvedere, per quanto è in Suo potere, a restituire alle comunità scolastiche che da lei dipendono concrete e migliori condizioni di vivibilità e di salute. E anche di aiutarci a far comprendere a chi sopra di Lei ha la possibilità e la
responsabilità di decidere quanto sia stata grande nei mesi passati l’attesa di una svolta da parte dell’amministrazione scolastica e quanta amarezza provochi adesso vedere quelle speranze disattese.
Confidiamo nel Suo impegno e in una Sua risposta aperta, costruttiva e sincera a questa nostra sollecitazione.
Presidenti dei Consigli di Istituto del Mugello e dell’Alto Mugello
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