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Riforma classi di concorso: i diplomati in jazz continuano ad essere penalizzati e discriminati

Gentilissima redazione,

Il 10 febbraio 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che revisiona e aggiorna le classi di concorso per il personale docente delle scuole secondarie di primo e secondo grado lasciando nuovamente il jazz fuori dai licei musicali.

I percorsi di studio ad indirizzo jazz dei conservatori, ormai consolidati da molti anni, formano i musicisti in questa direzione e solo attraverso la creazione di percorsi analoghi all’interno dei licei musicali si può garantire una preparazione tale da affrontare un corso di laurea in musica jazz.

Dal momento che nei licei musicali non sono previste specificità per quanto riguarda la classe di concorso A055 ma si insegnano gli strumenti nella loro genericità e non esistendo diplomi accademici in strumenti “generici” ma chiaramente o in strumento/canto classico, jazz o pop-rock, l’insegnamento dello strumento non può quindi essere relegato solo ai musicisti classici (i programmi di ammissione al licei musicale parlano chiaro) e dare quindi priorità solo a questa specificità. In tal caso sarebbero necessarie sottoclassi di concorso specifiche per strumenti classici e per strumenti jazz o pop/rock.

Dopo 7 anni tutti i diplomati in jazz continuano ad essere penalizzati e discriminati potendo insegnare esclusivamente “Educazione musicale nella scuola media” in quanto per le classi di concorso A055 e A056 il diploma di jazz è requisito di accesso soltanto se congiunto ad un triennio in strumento classico. Dal momento che si dovrebbe insegnare lo strumento nella sua genericità anche un musicista classico dovrebbe avere un triennio in jazz come requisito di accesso per avere una completezza di competenze in più ambiti, come si richiede al diplomato di jazz. Perché viene richiesto solo al jazzista? Vogliamo considerarlo un diploma di serie B? In ultimo, ma non per importanza, continuano ad essere obbligati ad un percorso esclusivamente “classico” dovendo ricorrere a scuole private per superare un’eventuale ammissione ai trienni di jazz in Conservatorio.

Con questo aggiornamento si auspicava che, dopo le numerose interrogazioni parlamentari che sono state fatte in questi anni (alcune anche da parte di membri dell’attuale governo come l’on. Mollicone), si sarebbe ovviato a questo problema con la creazione di specifiche sottoclassi che includessero gli strumenti jazz oppure ampliando l’accesso alle classi di concorso A055 o A056 ai diplomati di jazz senza vincoli con diplomi congiunti, cfa o altro relativi alla musica classica.

Pertanto chiediamo che venga subito modificato il decreto appena uscito risolvendo le problematiche descritte.

E’ debilitante constatare che nonostante tutte le promesse ricevute negli anni passati, e i numerosi governi che si sono succeduti, si sono fatte tante promesse ma tutto rimane come prima.

Il Coordinamento per il Ripristino del jazz nei licei musicali

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