Categorie: Politica scolastica

#riformabuonascuola, ogni istituto avrà 5 o 6 docenti in più per la didattica

“Con questa riforma, non ci sarà la ‘supplentite’ nelle scuole e che ci saranno istituti dotati di circa con l’8% in più per svolgere la didattica”. Lo ha detto, il 17 aprile, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, durante una conferenza stampa a Catanzaro, rispondendo ad alcune domande poste dai precari. Ciò significa che una scuola con almeno circa 70 docenti in organico di diritto, che rappresentano anche la media di quelle oggi esistenti, potrà contare su 5 o 6 docenti in organico funzionale. Che sarà gestito dai capi d’Istituto.

Non a caso, Faraone ricorda che “spetterà ai dirigenti scolastici e al collegio dei docenti decidere come destinare questo 8% in più di insegnanti”.

“Con il ddl – ha aggiunto il sottosegretario – stiamo facendo uno sforzo enorme perché in questi anni sono stati sommati in maniera veramente vergognosa una quantità di precari che sono vittime di scelte scellerate della politica. Negli anni è stata costruita una condizione che ha portato all’esistenza nel Paese di 550mila insegnanti precari”.

 

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Certo, sarebbe impossibile assumerli tutti. Però, “avevamo il dovere – ha detto ancora Faraone – come governo del cambiamento di interrompere un sistema che reputiamo sbagliato che è quello delle graduatorie e della condizione perché questo precariato si perpetuasse negli anni. Ciò perché tale situazione rende precaria non solo la vita degli insegnanti, ma anche la didattica. Abbiamo fatto una scelta mettendo come priorità e come scelta di governo l’assunzione di centomila insegnanti”.

Le parole di Faraone non ha però frenato le proteste contro la riforma: mentre il sottosegretario rispondeva alle domande, un gruppo di precari del Mida, Movimento docenti da abilitare, ha manifestato pacificamente innalzando cartelli con la scritta “Mida per ruolo”.

 

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Alessandro Giuliani

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