Categorie: Politica scolastica

#riformabuonascuola Sono 44 i deputati che non condividono il Piano Buona Scuola

Ancor prima che il decreto sulla Buona Scuola venga approvato dal Governo e poi trasmesso al Parlamento per la sua conversione in legge, inizi la “battaglia” per tentare di bloccare il provvedimento o quanto meno di renderne più difficile l’approvazione.
Ma questa volta gli ostacoli non arrivano dal fronte dei sostenitori della LIP che certamente faranno di tutto per mettere in difficoltà Matteo Renzi ma che non avranno molte possibilità di essere determinanti all’interno del Parlamento.
Paradossalmente le difficoltà arriveranno invece proprio dalla stessa maggioranza: è di queste ore, infatti, la notizia  che 44 deputati guidati da Gian Luigi Gigli del gruppo “Per l’Italia” hanno scritto al presidente Renzi per dirgli chiaramente che il progetto Buona Scuola non va per niente bene perchè non valorizza in alcun modo il sistema paritario che pure è un pezzo decisivo dell’intero sistema scolastico nazionale.
I firmatari chiedono che si dia piena applicazione alla legge 62 del 2000 voluta dall’allora ministro Luigi Berlinguer e approvata da una maggioranza di centro-sinistra.
Insomma lo scontro si preannuncia importante e non sarà puramente ideologico in quando i deputati firmatari della lettera potrebbero diventare decisivi per l’approvazione della legge di conversione.
Certo è che sarebbe paradossale se, alla fine, il piano Renzi dovesse essere bloccato non dai sindacati o dai 15 comitati pro-LIP che si sono costituiti in tutta Italia ma da una opposizione interna che, per di più, chiede l’appllicazione della legge 62 del 2000.
Ma probabilmente non succederà nulla di tutto questo, perchè – al momento buono – il Governo, pur di non perdere la partita, farà ricorso al voto di fiducia. E a quel punto chi avrà il coraggio di far cadere il Governo?

Reginaldo Palermo

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