Categorie: Politica scolastica

Rinvio delle linee guida: prova di serietà

Da sinistra arrivano commenti contrapposti sul rinvio della presentazione delle linee guida sulla riforma della scuola.
Flc-Cgil sottolinea che “se la scuola è una vera priorità per il Governo esso deve abbandonare ogni atteggiamento di rinvio e del gioco delle tre carte sugli investimenti”.
Ma per il sindacato di Pantaleo l’avversario da battere è soprattutto il ministro Giannini che “farebbe bene a garantire alla scuola pubblica le condizioni necessarie a migliorare la qualità formativa della scuola pubblica piuttosto che porre continuamente il tema del finanziamento alle scuole paritarie”.
Come sempre la Flc dimentica che un passaggio del 4° comma dell’articolo 3 della legge 62/2000 in materia di parità scolastica afferma esplicitamente che le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico, al pari appunto della scuola statale. Ma questa, ormai, è polemica vecchia e costante.
Flc-Cgil ha le idee chiare su cosa si dovrebbe fare per far davvero ripartire la scuola italiana:  “avviare subito le trattative contrattuali ferme dal2007, garantire gli scatti di anzianità, investire per un importo pari alla media dei Paesi Ocse, ripristinare il potere d’acquisto dei lavoratori e valorizzarne la professionalità, riordinare la didattica in senso laboratoriale e per competenze, stabilizzare tutto il personale, varare l’organico funzionale, promuovere un grande processo di formazione iniziale e in servizio, rafforzare democrazia e partecipazione negli organi di governo della scuola”.
Ma soprattutto – sottolinea Pantaleo – è necessario “promuovere un grande dibattito nelle scuole e nel Paese, non essendo sufficienti né gli annunci né le consultazioni online”.
Va segnalato peraltro un intervento in controtendenza che il deputato PD Umberto D’Ottavio, componente anche della Commissione Cultura della Camera, ha affidato in queste ore alla sua pagina Facebook: “Il rinvio della discussione sulla scuola prevista per il Consiglio dei Ministri di oggi è la prova che il Governo fa sul serio. Se si vogliono affrontare i problemi veri sono necessari condivisione e risorse e lo sforzo di trovare sia la prima che le seconde va aiutato e non sbeffeggiato, anzi”.
E aggiunge: “Il Governo fa bene, dopo anni di demolizione del sistema scolastico, a prendere il tempo che serve per cercare le parole giuste per aprire una discussione difficile sull’istruzione nel nostro Paese, ma che rappresenta la vera sfida per cambiare l’Italia”.
D’Ottavio incassa qualche commento malevolo ma tutto forse poteva anche andargli peggio: insomma può anche darsi che il suo ragionamento convinca una parte almeno del mondo della scuola.

Reginaldo Palermo

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