La ripresa delle attività didattiche in presenza settembre passa per un capillare adeguamento delle strutture scolastiche, al fine di rispettare il distanziamento minimo tra gli alunni imposto dal Comitato tecnico scientifico e dalle Linee Guida del ministero dell’Istruzione: agli spazi ulteriori, esterni alle scuole (anche paritarie), utili ad “ospitare” circa il 15% di alunni in esubero nelle loro scuole, vanno sommati gli interventi da attuare all’interno degli istituti statali che debbono accogliere almeno l’85% degli alunni iscritti.
Ad essere coinvolta in questa opera di ristrutturazione sarebbe una scuola su quattro: considerando che i plessi complessivi attivi sono oltre 40 mila, stiamo parlando quindi di 10 mila edifici su cui agire. In media, si tratta di 100 plessi a provincia che necessitano di interventi celeri. Insomma, un numero altissimo.
La stima sugli interventi da attuare, in percentuale, è stata fatta da Mario Rusconi, presidente di Anp Lazio.
Rusconi ricorda che è in corso “un’operazione di monitoraggio nazionale”, da completare entro i primi 10-15 giorni di luglio, “per venire incontro alle richieste e per conoscere le difficoltà di tutti quegli istituti che non possono garantire pienamente il rispetto delle norme di sicurezza previste dal Comitato Tecnico Scientifico”.
Proprio in questi giorni, dice il rappresentante dei presidi laziali, si stanno svolgendo in tutta Italia le “conferenze di servizio degli Uffici Scolastici Regionali che consultano sia i presidi sia le organizzazioni sindacali e gli enti locali per definire gli aspetti organizzativi” in vista della ripresa delle lezioni a fine estate.
Il presidente dell’Anp Lazio riferisce “che attualmente ci sono all’incirca tra il 20-30% delle scuole per le quali occorrono lavori di ristrutturazione interna: ad esempio palestre, aule magne, laboratori” e casi “probabilmente più difficili per cui è necessario prevedere il reperimento e l’uso di spazi esterni alla scuola, con l’impiego di locali non utilizzati da altre strutture o la messa in opera di tensostrutture“.
Questo significa, conclude Rusconi, che occorrono “interventi tempestivi fin da subito”. Ancora di più perché ad agosto le ditte di ristrutturazione potrebbero non lavorare tutto il mese.
“Poiché le scuole cominceranno a funzionare con gli studenti sin dal primo settembre, con i corsi di recupero per gli alunni ammessi alle classi successive con insufficienze, pensiamo che il tempo utilizzabile da oggi fino alla fine di agosto sia estremamente esiguo per garantire il diritto allo studio e venire incontro alle necessità delle famiglie”.
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