Attualità

Rischio zona gialla per alcune regioni: cosa si potrà fare e cosa no

In Italia si sta assistendo a un incremento dei contagi causato soprattutto dalla variante Delta e ciò potrebbe causare il passaggio dalla zona bianca a quella gialla di alcune regioni a rischio.

I nuovi criteri dei colori

Durante il Consiglio dei Ministri di giovedì 22 luglio 2021 è stato deliberato su proposta del presidente Mario Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza di prorogare lo stato di emergenza nazionale al 31 dicembre 2021 e, allo stesso tempo, sono stati decisi i nuovi criteri dei colori delle Regioni.

Dall’entrata in vigore del decreto i due parametri principali saranno:

  1. il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19, 
  2. il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19.

Nel caso specifico del passaggio in zona gialla, secondo quanto riportato dal ministero della Salute, l’incidenza settimanale dei contagi deve essere pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10%;

Quali sono le Regioni a rischio?

Al momento a rischiare la zona gialla sono le due isole di Sicilia e Sardegna in quanto in entrambi i casi l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è sempre più in aumento. A queste regioni si aggiungono Emilia Romagna, Umbria, Toscana e Veneto, le quali hanno registrato un’incidenza superiore ai 50 casi.

Zona gialla: cosa si potrà fare e cosa no

Al momento non ci sono ancora indicazioni sui possibili cambiamenti nelle limitazioni nelle diverse zone colorate, considerato anche il fatto che questa volta si avrà l’opportunità di utilizzare il green pass. Tuttavia, facendo riferimento alle linee guida dei mesi scorsi, ecco cosa si potrà fare in zona gialla.

Con l’abolizione del coprifuoco in tutta Italia, anche in zona gialla dovrebbe cessare di essere in vigore. Dovrebbero essere consentiti tutti i tipi di spostamento e, di conseguenza, non dovrebbe essere necessaria l’autocertificazione.

Rimarrebbe, tuttavia, l’obbligo delle mascherine sia all’aperto che al chiuso. Per quanto riguarda bar e ristoranti, dovrebbero rimanere aperti sia al chiuso che all’aperto con un massimo di quattro commensali per tavolo, tranne per il caso dei conviventi. Anche musei, cinema e teatri dovrebbero essere aperti in zona gialla, la cui capienza, però, non deve superare il 50% del totale.

Sara Adorno

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