Attualità

Salti la scuola o prendi un 2 nel compito? Arriva subito la notifica ai genitori

Così sarebbe impossibile saltare un giorno di scuola. Se non è la fine “dell’assenza programmata”, poco ci manca.

Se si preferisce saltare un compito di greco perché non preparati o un’interrogazione di matematica perché si preferisce passare un po’ di tempo al mare con la propria fidanzatina, adesso non sarà più possibile.

Così come segnala l’edizione di Arezzo de La Nazione, è stato predisposto un sistema che appena lo studente salta un giorno di scuola avverte immediatamente i genitori, una notifica sul cellulare o sul tablet.

L’ultima frontiera del controllo.

Un’evoluzione del registro elettronico. Da martedì 20 marzo, nel Liceo Artistico di Arezzo, via libera alla sperimentazione

“Finora le famiglie consultavano il registro elettronico su un computer o simili: facile ma non sempre comodo, specie per chi è al lavoro. Ora basterà scaricare una app e automaticamente anche il più elementare degli smarphone si trasformerà in un registro da sfogliare liberamente”, spiega il preside dell’istituto, Luciano Tagliaferri a La Nazione.

Basterà, dunque, uno squillo sul cellulare, leggere la notifica e in automatico i genitori sapranno esattamente cosa è appena successo. E la regola non vale solo per le assenze. Basterà una qualunque modifica al registro elettronico su tuo figlio o tua figlia.

Non solo. I genitori non potranno solo leggerne i contenuti, ma potranno far arrivare la classica giustificazione ai professori in diretta. Anzi prima: l’insegnante entra in classe, apre lo strumento elettronico e trova già la giustificazione, senza firme e senza materiale cartaceo.

E se il docente chiama lo studente per interrogarlo? I genitori sapranno, in tempo reale, quanto avrà preso dopo aver concluso l’interrogazione.

Vale anche per gli studenti maggiorenni? Sì.

“Da questo punto di vista – concludo Tagliaferri – ragiono come una volta: se hai superato i 18 anni ma il piatto te lo continuano a riempire i genitori, io li avverto di quello che succede a scuola”.

Andrea Carlino

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