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Sanremo 2024, il video dei Bnkr44 girato in un liceo di Milano

Il Festival di Sanremo è appena iniziato, svelando tutte le canzoni in gara. I 30 artisti adesso possono procedere alla diffusione dei loro brani. Da Spotify alle radio, per tutta la settimana non si ascolterà altro.

Ed è anche l’ora di vedere alcuni stralci di videoclip che saranno pronti per essere pubblicati integralmente. Proprio navigando sui profili social dei concorrenti in gara a Sanremo, salta all’occhio il luogo del video dei Bnkr44: il liceo artistico statale Boccioni di Milano.

Il gruppo, formato ad Empoli nel 2019, deve il nome all’omonimo locale dove si ritrovavano a suonare. Selezionati fra i dodici artisti partecipanti a Sanremo Giovani 2023, nel quale arrivano tra i primi tre con il brano Effetti speciali, ottengono la possibilità di prendere parte al Festival di Sanremo 2024 con il brano Governo punk.

Sanremo 2024, l’anno scorso il caso Blanco e la questione dei modelli per i giovani: la Generazione Z tifa Geolier

Anche quest’anno i partecipanti a Sanremo hanno in un certo senso una responsabilità a livello di modelli per i giovani. Mentre siamo in attesa di vedere ciò che succederà nel corso della settimana sanremese una cosa è certa: tra i favoriti, dalla Generazione Z, c’è sicuramente il rapper napoletano 23enne Geolier, come dimostrano i commenti ad un post di oggi di Webboh.

Quest’ultimo salirà per la prima volta sul palco dell’Ariston con un brano in dialetto napoletano, dal titolo “I p’ me, tu p’ te”. Da qui un fiume di critiche. Lo scrittore Maurizio de Giovanni, come riporta Il Corriere della Sera, ha commentato durissimo: “È una lingua antica e bellissima, con la quale sono stati scritti capolavori immensi. È un patrimonio comune, ha un suono meraviglioso, unisce il maschile e il femminile come fa l’amore. Non merita questo strazio. P.S. Basta chiamare qualcuno e farsi aiutare. Un po’ di umiltà. Non c’è da parte mia alcun giudizio sull’artista, il suo valore musicale o il suo successo che peraltro gli auguro con tutto il cuore da conterraneo e tifoso di ogni espressione positiva del territorio. Il napoletano è una lingua, ha una sua scrittura e questa ha diritto al rispetto. Chiaro, adesso? P.P.P.S. Qui non si tratta di scomodare Di Giacomo, Viviani o De Filippo. Andate a vedere la scrittura dei testi di Pino Daniele. Sono tutti disponibili in rete. Guardate come sono scritti”.

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Sara Adorno

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