Al teatro Ariston di Sanremo si è tenuto il convegno ‘Cantautori a scuola’, moderato da Sergio Staino, con la partecipazione della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, il cantautore Roberto Vecchioni e l’assessora all’istruzione della regione Liguria.
Il punto chiave dell’incontro, spiega La Repubblica, è: la canzone d’autore sarà insegnata nelle scuole?
“E’ importante che questa regione – ha detto la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli -, abbia iniziato un percorso di sperimentazione l’anno scorso e che prosegua in modo più determinato e allargato alla scuola quest’anno. C’è l’impegno del mio ministero e in parte incrociato col ministero della cultura di Franceschini a portare i nuovi linguaggi, la conoscenza dentro la scuola dell’arte, musica, del teatro, cinema, delle arti in generale e quindi la canzone d’autore si inserisce dentro questo filone. Noi – prosegue – faremmo molto di più anche dentro tutte le scuole perché abbiamo iniziato con finanziamenti e offerta formativa che andrà assolutamente implementata”.
“Siamo partiti con sei scuole pilota – ha ricordato l’assessore alla Cultura di Regione Liguria – per arrivare al termine del passato anno scolastico a 50 ore di lezione di tre critici musicali nazionali e 30 elaborati finali prodotti dagli studenti, con la premiazione dei migliori. Quest’anno il progetto continua coinvolgendo ulteriori 10 scuole superiori in tutta la Liguria e prevedendo un approfondimento sulla canzone dialettale d’autore”.
Accanto alle precedenti scuole genovesi, il progetto prevede il coinvolgimento di dieci nuove scuole su tutta la Liguria: Liceo classico Cassini (Sanremo), Liceo classico, scientifico Viesseux (Imperia), Liceo artistico Amoretti (Imperia), Liceo classico e artistico Giordano bruno (Albenga), Liceo classico e linguistico Mazzini (Genova, Istituto tecnico Duchessa di Galliera (Genova), Liceo scientifico e classico Marconi – Delpino (Chiavari), Liceo classico Costa – La Spezia, Istituto Cardarelli (La Spezia), Istituto Parentucelli – Arzelà (Sarzana), Istituto Giovanni Pascoli (Ronco Scrivia).
“Non bisogna avere parole di disperazione o delusione o fregatura per i giovani ma avere tutte le parole di speranza per essi. Basta che ci siano vecchi all’altezza, se i vecchi continuano ad essere rincoglioniti in questa maniera, i giovani possono sperare di meno. Da soli – ha detto Roberto Vecchioni – non possono fare nulla, hanno bisogno di un appoggio, di cultura, di obiettivi, di gratificazioni, hanno bisogno anche di divertirsi, di musica, di arte, di tante cose. I giovani devono vivere di un afflato di cultura che non c’è”.
“Ma sono quarant’anni che sto insegnando canzone d’autore, non è da oggi o da stamattina – ride Vecchioni-. L’ho fatto con aiuti e appoggi di altri insegnanti in tutte le scuole d’Italia e in tutti i licei. Poi è dal 2000 che lo faccio all’università, a Torino, Teramo, alla Sapienza e da dieci anni a Pavia. E’ un corso che non dice che le canzonette sono il meglio del mondo, ne che le parole delle canzonette sono sempre belle. Dice – sottolinea il professore – che la canzone è cultura perché è lo specchio della società in tutti i tempi, è il riassunto di vicende popolari e colte che sono accadute in secoli di vita italiana e non si può non conoscere”.
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