Categorie: Alunni

Sapone nella bocca dell’alunno, maestra condannata ad un anno

È stata condannata ad un anno la maestra 55enne di una scuola materna privata di ispirazione cattolica, alle porte di Ravenna, accusata di aver lavato la bocca di un alunno con il sapone per ‘ripulire’ le bestemmie. Ma anche per aver tirato il piccolo per i capelli e per le orecchie, rinchiuso nel ripostiglio e costretto a sollevamenti repentini per le braccia come castigo.

Il giudice ha ritenuto questo mezzi dei “maltrattamenti aggravati” nei confronti di un bimbo di pochi anni, ma la donna è stata assolta dal secondo capo d’accusa, il sequestro di persona (il Pm aveva chiesto in totale un anno e mezzo di carcere).

“Il Gup, Rossella Materia, del Tribunale di Ravenna al termine del rito abbreviato ha anche riconosciuto al bambino 12 mila euro di risarcimenti; altri 4 mila euro a testa andranno a ciascuno dei genitori, costituisti in parte civile sia per conto del figlio che in proprio con gli avvocati Paola Brighi e Manuela Liverani”, scrive l’Ansa.

La sospensione condizionale della pena per la maestra – finora incensurata, sempre sostenuta dalla propria scuola tanto che non è mai stata sospesa dall’attività e difesa dall’avvocato Monica Miserocchi – è stata subordinata al pagamento dei risarcimenti. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 60 giorni.

La vicenda, che viene collocata alcuni anni fa, è approdata sui tavoli della Procura lo scorso anno (Pm d’udienza Cristina D’Aniello), quando il bimbo in buona sostanza passando dalla materna alle elementari, ha chiesto alle nuove maestre cosa gli sarebbe capitato nel caso avesse disubbidito. In particolare ha fatto riferimento a eventuale punizioni fisiche con tanto di particolari.

 

 

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A quel punto, oltre alla magistratura, era stata interessata anche la famiglia, un nucleo composto da ravennati senza particolari problematiche e ora in parte civile, sia personalmente che come rappresentati del figlio, con gli avvocati Paola Brighi e Manuela Liverani del Foro di Ravenna. In un contesto protetto in Questura, il bimbo ha poi ripetuto le punizioni a suo dire subite dalla maestra dell’asilo.

In un secondo momento tuttavia in incidente probatorio davanti agli psichiatri non è stato altrettanto esaustivo. Per questo, oltre all’audizione dell’imputata, il rito abbreviato è stato condizionato anche alle deposizioni dei consulenti delle parti che nell’udienza già fissata per metà dicembre riferiranno in merito all’attendibilità del racconto esposto dal piccolo.

 

 

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Alessandro Giuliani

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