La vita di altri 1,1 milioni di bambini è appesa a un filo: lo denuncia Save the Children che lancia pure un appello per un cessate il fuoco immediato e definitivo e per ampliamento di un accesso sicuro e senza restrizioni degli aiuti.
“Il tempo sta per scadere per i bambini di Gaza- denuncia ancora l’Associazione umanitaria-, mentre si susseguono notizie relative al fatto che iniziano a morire a causa della malnutrizione, mentre Israele continua a imporre restrizioni che impediscono la consegna sicura degli aiuti”.
“In quasi cinque mesi di guerra sono già stati uccisi più di 12.500 bambini”, scrive ancora l’organizzazione, che aggiunge: “Da quando la Corte Internazionale di Giustizia (Cig) ha ordinato a Israele, circa cinque settimane fa, di adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura di servizi di base e di aiuti umanitari urgentemente necessarie come parte delle misure provvisorie per proteggere i palestinesi di Gaza dal rischio di genocidio, il numero di camion di aiuti che entrano nella Striscia è diminuito di oltre un terzo, secondo i dati delle Nazioni Unite”.
“In alcuni casi, i camion con i rifornimenti alimentari attendono al confine così a lungo che le verdure sono marce una volta arrivate a Gaza. Almeno due operatori umanitari sono stati uccisi solo nell’ultima settimana, portando il numero totale di operatori umanitari morti sotto i bombardamenti israeliani a più di 172, secondo i dati delle Nazioni Unite e dell’Associazione delle agenzie internazionali per lo sviluppo”.
Nel frattempo, i bisogni sono in aumento: un bambino su sei nel nord di Gaza è gravemente malnutrito, mentre alcune famiglie sopravvissute ai bombardamenti israeliani nel nord di Gaza hanno dichiarato di non essere riuscite a trovare nulla da mangiare e di essere fuggite a Rafah, nel sud di Gaza. Ciò avviene mentre i funzionari israeliani dichiarano che è imminente un’incursione militare estesa a Rafah, dove si rifugiano più di 1,3 milioni di palestinesi.
“La negazione dell’assistenza umanitaria è una grave violazione contro i bambini”, continua la nota di Save the Children , “secondo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1999 sui bambini nei conflitti armati. Equivale, inoltre, a una punizione collettiva ed è illegale secondo il diritto internazionale umanitario. L’uso della fame come arma di guerra è severamente vietato e codificato come crimine di guerra dal diritto internazionale”.
L’Organizzazione chiede un accesso sicuro e senza ostacoli degli aiuti umanitari, affinché vi sia un massiccio aumento delle forniture di beni e del personale necessario per consegnarli, in particolare nel nord di Gaza.
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