Save the Children, trasferire 228 minori da Lampedusa

La maggior parte dei minori non accompagnati arriva da Eritrea e Somalia, mentre quelli accompagnati provengono da Siria e Palestina. Gran parte di essi ha tra gli 11 e i 17 anni, ma soprattutto tra i minori accompagnati ci sono bambini molto piccoli, anche di 3-4 anni. A sostenerlo è Save the Children. “Non è possibile prolungare oltre la permanenza dei minori a Lampedusa, in queste condizioni del tutto inadeguate – dice Raffaela Milano, direttore Programma Italia Europa di Save the Children. – Sollecitiamo l’impegno di tutte le istituzioni – Comuni, Regioni, Governo centrale – al fine di garantire subito condizioni dignitose di prima accoglienza, in ambienti e con operatori loro dedicati, anche in attesa di soluzioni più adeguate di lungo periodo”. La situazione in cui versa il Cpsa di Lampedusa in queste ore – riferisce Save the Children – è disastrosa e non degna di un Paese civile: in seguito ai 97 trasferimenti che ci sono stati ieri (60 adulti, 32 minori non accompagnati e 5 accompagnati), oggi ben 954 persone sono stipate in un centro che ha una capacità massima di accogliere 250 persone. “Le condizioni di sovraffollamento sono molto gravi – afferma Filippo Ungaro, portavoce dell’Organizzazione da Lampedusa – La gente dorme in stanzoni con fino a 40 tra posti letto e materassi sistemati ovunque per terra, in una situazione igienica precaria. Il padiglione che teoricamente dovrebbe essere riservato a donne e bambini, per una capienza di circa 50 posti, è servito da due bagni, di cui uno rotto. Stanotte, infine, un temporale si è abbattuto sull’isola e le molte persone che dormivano all’aperto non sono riuscite a trovare un riparo adeguato e fino a stamattina non avevano neanche degli abiti asciutti. Stamane alcune famiglie avevano addirittura trovato riparo nell’area danneggiata e mai riparata del Cpsa e li abbiamo fatti spostare”. “Particolarmente grave è la situazione dei minori per i quali al momento, dato il sovraffollamento, non si riesce a garantire spazi autonomi e protetti rispetto a quelli riservati agli adulti, né tantomeno spazi ricreativi. In questo momento i minori, soprattutto quelli sopravvissuti al naufragio, hanno assoluto bisogno di un supporto, anche perché alcuni di loro raccontano di aver perso familiari nell’incidente”, conclude Ungaro. Sono circa 30.000 dall’inizio dell’anno e fino al 30 settembre i migranti arrivati nel nostro Paese, di cui 5.800 minori.

Redazione

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