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Scioperi scuola: ce ne saranno 4 in due settimane. Sindacati di base divisi.

Non ha sortito alcun effetto l’appello dell’Unicobas all’USB per far sì che lo sciopero del 17 maggio sia l’occasione per un’azione unitaria di tutto il sindacalismo di base.
La risposta alla proposta del segretario nazionale Stefano d’Errico arriva a stretto giro di web, con un comunicato che non lascia spazio a nessuna possibile mediazione.

Il NO dell’USB all’appello di Unicobas

“L’USB – si legge nel comunicato – ha proclamato lo sciopero del 10 maggio molto prima dei confederali e come comparto scuola per due mesi ci siamo tenuti lontani da quei proclami fintamente unitari, che vedevano concertativi e gran parte del sindacalismo di base insieme, consapevoli di quale sarebbe stato il risultato e di come avrebbero portato la categoria a sbattere contro un muro di gomma.  La data del 10 maggio è ad oggi l’unica data con una piattaforma chiara, rivendicativa e conflittuale, sulla quale chiediamo ai lavoratori di scioperare e al sindacalismo di base della scuola di aderire. I sindacati gialli, con la loro usuale strategia, hanno tentato di sabotare la nostra indizione, proclamando un altro sciopero per il 17 maggio, trovando in questa azione la collaborazione di una parte del sindacalismo di base. Sulla base di un’intesa farlocca, che non ha alcun valore, CGIL-CISL-UIL hanno revocato lo sciopero del 17 maggio”.

Alla domanda “che fare?” il segretario dell’USB Scuola Luigi Delprete risponde in modo netto: “Per noi rimane solo lo sciopero del 10 maggio per non continuare a perseverare negli errori e finirla di confondere i lavoratori. Non ci interessano le sterili polemiche, la nostra bussola restano i bisogni dei lavoratori precari che chiedono la stabilizzazione, la necessità di bloccare il progetto di secessione silenziosa alla base dell’autonomia differenziata, l’esigenza di migliaia di lavoratori esiliati di rientrare nei propri luoghi di provenienza e ricomporre i loro nuclei familiari”.

E, quanto alle difficoltà espresse da d’Errico rispetto alla ipotesi di spostare la protesta dal 17 al 10, Delprete non ha dubbi: “Non esistono ostacoli normativi di alcun tipo, aderire allo sciopero del 10 è solo una scelta politica che si può liberamente decidere di fare o non fare. Noi la nostra scelta l’abbiamo fatta. È arrivato il momento di riprenderci tutto”.

4 scioperi in due settimane

A questo punto il quadro è completo: il 10 maggio ci sarà lo sciopero del pubblico impiego (e della scuola) indetto dall’USB, seguirà quello di Cobas, Unicobas, Anief e CUB il 17; senza dimenticare lo sciopero breve contro le prove Invalsi indetto per il 3 maggio da SGB (l’ulteriore  data del 6 maggio è stata bloccata dalla Commissione di Garanzia perchè troppo vicina al giorno 10) e quello indetto per i giorni 6 e 7 dai Cobas Sardegna per le sole scuole dell’isola.

Reginaldo Palermo

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